COPIA DI Ruba in casa di Mario Monti
Albanese braccato e condannato

Rubò nella villa del premier Mario Monti a Lavena; oggi è stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere anche a Varese per una serie di furtarelli messi a segno in città

VARESE Rubò nella villa del premier Mario Monti a Lesa; oggi è stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere anche a Varese per una serie di furtarelli messi a segno in città.
Il furto nella villa lacustre in realtà intestata alla signora Monti avvenne nel marzo scorso quando Vangel Murati, albanese di 20 anni, regolare in Italia, manovale con la mano lesta di professione, sino a qualche mese fa incensurato, raggiunse inconsapevolmente l'apice della sua carriera di topo d'appartamento; il ragazzo entrò in quella bella casa in fase di ristrutturazione uscendone con una sveglio Casio del valore di poche decine di euro.
Non è chiaro se in casa non vi era null'altro da rubare o se il ladruncolo si accontentò; in ogni caso dopo quello che il codice penale definisce un furto aggravato mentre l'italiano medio chiamerebbe esproprio proletario, Murati si ritrovò al centro di una caccia all'uomo che vide impegnati sul campo i migliori metodi investigativi del Paese. Prima di tutto le impronte digitali, Murati ne lasciò a casa Monti e subito furono rilevate, isolate e comparate in Afis (la grande banca dati delle impronte digitali) dove Murati, immigrato regolare, era schedato.
Quindi ottenuto il nome del ladro fu messa in campo una triangolazione del suo telefonino; in poche ore il ladro di quella sveglia Kasio fu rintracciato (si trovava a Milano ignaro di chi fosse la vittima del colpo) e arrestato. Da allora Murati è in carcere. I furti contestati in quel di Varese sono in tutto 25; ma il gup Natalia Imarisio lo ha condannato soltanto per tre di questi (quelli provati sempre attraverso le impronte digitali) a due anni e quattro mesi.

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