Regione, gli indagati sono 62
Pagati tartufi, brunello
e pure le nozze della figlia

Soldi pubblici usati per cene in ristoranti di lusso, telefoni cellulari, ricevimenti e notti in hotel. Appello ai consiglieri: rendete noto le vostre spese

COMO C'è chi, come Gianluca Rinaldn, offre pranzi e cene 1888 persone in quattro anni. E chi, come Giorgio Pozzi, ordina tartufi e champagne per gli ospiti di due cene con "imprenditori e rappresentanti istituzionali". Ma c'è pure chi va oltre e tra le ricevute rimborsate include il costo del ricevimento di nozze della figlia.

Le nozze della figlia
Tra rosa e fior anche una ricevuta da 6mila euro. Saldata con denaro pubblico. L'accusa di peculato per il capogruppo della Lega Nord in Regione, l'ex commissario provinciale del Carroccio comasco Stefano Galli, passa - tra l'altro - attraverso la non agevole spiegazione del maxi rimborso chiesto, e ottenuto, per un ricevimento di nozze nella tarda primavera del 2010.

Non una festa qualunque, ma quella per il matrimonio della figlia di "Epurator" Galli, Verdiana. Per una ricorrenza simile, si sa, non c'è cifra che sia eccessiva. Il giorno del fatidico sì dev'essere - per definizione - speciale. Centrotre gli invitati alla cerimonia prima e al ricevimento poi, organizzato nel caratteristico e suggestivo ristorante Toscano di Robbiate, sulle rive dell'Adda.

Sorrisi, brindisi e immancabile taglio della torta. Costo complessivo: 6.180 euro. Nulla di strano, non fosse che la ricevuta è stata poi presentata a piè di lista al Pirellone. Evidentemente è stata considerata una spesa sostenuta nell'adempimento delle proprie funzioni. E a rivedere l'album fotografico del matrimonio spunti politico-istituzionali non mancano certo.

Al taglio della torta gli esponenti leghisti presenti a brindare con Verdiana e papà "Epurator" erano davvero tanti. Pezzi grossi del cerchio magico, come Renzo "il Trota" Bossi e Rosi Mauro, hanno partecipato al pranzo.

Il ricevimento, in realtà, si è tenuto un mese prima: il 16 maggio. Quel giorno, una domenica, al municipio di Pasturo - Comune di residenza di Stefano Galli e dove il capogruppo leghista in Regione è anche consigliere - la figlia dell'ex commissario comasco del Carroccio ha pronunciato il fatidico sì davanti all'assessore all'Urbanistica e opere pubbliche Fabrizio Selva.

"Epurator" ha annunciato su facebook di aver provveduto a restituire i soldi della cerimonia alla Regione Lombardia e parla di errori, malintesi, addirittura di un possibile tranello teso ai suoi danni.

Aggiunti un posto a tavola
Aggiungi un posto a tavola. Paga Pantalone, anzi Pirellone. Dagli elenchi delle spese rimborsate ai consiglieri regionali comaschi Gianluca Rinaldin e Giorgio Pozzi (il primo indagato per peculato, mentre a carico del secondo non è contestato alcun reato) emerge l'ennesimo retroscena poco edificante per il Saturno della politica, circondato da una quantità di anelli popolati da commensali pronti a farsi invitare a cena.

Tutti al Villa d'Este Facendo due calcoli sul numero di persone a cui, in poco più di quattro anni, Rinaldin ha proposto di mangiare assieme al ristorante si scopre che sono stati 1888 i coperti pagati dalla Regione Lombardia per gli "ospiti" del consigliere Pdl.

Il che significa - anche ammettendo la ricorrente presenza, al tavolo dell'amministratore regionale, di qualche affezionato - centinaia di persone che hanno mangiato, brindato e ringraziato a fine cena per non aver dovuto mettere mano al portafogli.

Ora, è chiaro, forse molti non immaginavano che quella cena sarebbe poi pesata sulle casse della pubblica amministrazione, ma evidentemente nessuno dei quasi 2mila commensali si è mai neppure posto il problema al riguardo. Certo non lo hanno fatto gli otto ospiti che nell'agosto di un paio di anni fa hanno cenato con Rinaldin al ristorante del Villa d'Este. Conto finale: 821 euro.

Stesso discorso per i quasi settanta commensali suddivisi in tredici cene che hanno impegnato il politico comasco tra il 14 e il 31 gennaio 2010. Nell'ordine: ristorante Sant'Anna di Como (5 coperti, 200 euro il 14), Yacht club (10 coperti, 300 euro il 15), trattoria La Posta di Longone e Risoamaro di Mariano (8 coperti, 372 euro il primo, 12 coperti, 326 euro il secondo, entrambi il 17), trattoria La Scaletta di Cantù (numero coperti ignoto, 420 euro il 18), il Casottino di Cucciago (4 coperti, 185 euro il 19), la Conca d'oro (15 coperti, 600 euro il 20), Tre rose di Nesso (numero coperti ignoto, 330 euro il 21), trattoria da Benito (8 coperti, 176,50 euro il 25), osteria del Pomiroeu di Seregno (5 coperti, 383 euro il 26), La Darsena (11 coperti, 280 euro il 28), Sant'Anna di Como (6 coperti, 229 euro il 30) e infine La Cantina (numero coperti sconosciuto, 91 euro il 31).

Un filotto proseguito anche a febbraio, con tredici cene in 25 giorni, tra cui un ricevimento con 25 persone al Capolinea di Cantù. Conto: mille euro tondi tondi.

Tartufi e champagne
Ma la coda di volenterose forchette non è un'esclusiva di Rinaldin. Il consigliere Pdl è in affollata compagnia, al Pirellone. Tra gli altri comparirebbe anche Giorgio Pozzi, organizzatore di almeno due cene. Una con imprenditori locali, costo 3.320 euro tra tartufi e champagne l'antivigilia di Natale 2010, e un'altra con operatori e imprenditori locali nel luglio 2010 al Gatto Nero di Rovenna, da 5.500 euro.

«Escludo che possa aver fatto pagare alla Regione Lombardia quei conti». Aveva assicurato Pozzi. Poi, dopo i controlli, aveva ammesso: «Ho controllato, in effetti si trattava di cene istituzionali con l'imprenditoria locale. Ad ogni modo io ho chiesto solo il 30% dei rimborsi che mi spettavano».

Nuovi indagati
Altri 37 consiglieri del Pirellone sono indagati nell'inchiesta milanese sulle presunte spese pazze. Dopo i 22 inviti a comparire dei giorni scorsi e dopo
altri tre indagati dello scorso ottobre, il numero dei consiglieri indagati raggiunge così quota 62.

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