Cori razzisti all'amichevole
Denunciato il primo tifoso

Dopo la decisione dei giocatori del Milan di abbandonare il campo di gioco, durante la partita con la Pro Patria, a causa dei cori razzisti, questa mattina un ventenne tifoso della squadra locale, è stato interrogato e denunciato.

BUSTO ARSIZIO Dopo la decisione dei giocatori del Milan di abbandonare il campo di gioco, durante la partita con la Pro Patria, a causa dei cori razzisti, questa mattina un ventenne tifoso della squadra locale, è stato interrogato e denunciato. Si tratta di un giovane residente in provincia di Varese che ha ammesso di aver partecipato ai cori. Tutti gli altri ultrà identificati dovrebbero essere ascoltati nelle prossime ore.

Il pubblico ministero di Busto, Mirko Monti, valuta come ipotesi di reato quella di violazione della legge Mancino, che si occupa di discriminazione razziale, etnica e religiosa e punisce l'istigazione all'odio razziale. In particolare, nel caso di istigazione durante un evento pubblico (articolo 2), la condanna potrebbe essere anche di tre anni.

Club e Comune si costituiranno parte civile nel procedimento penale, e la Pro Patria si è impegnata a chiedere un'analoga costituzione di parte civile alla Lega Pro, responsabile del campionato in cui milita. Inoltre, il sindaco Gigi Farioli ha annunciato che Boateng «da ora è una sorta di cittadino onorario di Busto Arsizio» anche se «non può avere la mia condivisione» per aver lanciato il pallone contro il pubblico.





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