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Sabato 05 Gennaio 2013
Invalido e senza una gamba
Ma l'Inps gli sospende la pensione
È vero che l'Italia è il paese dei furbi, ed è vero che dalle Alpi alla Sicilia è tutto un rincorrersi di non vedenti sovvenzionati, che guidano l'auto per andare a fare la spesa. Ma è davvero difficile pensare che un arto amputato possa ricrescere.
Bisognerebbe spiegarlo anche all'Inps, o al legislatore che con propensione tutta italiana per il burocratese ha pensato di mettere insieme una norma del genere. Per farla breve:succede che a Caslino al Piano il signor Gianni De Mattia, 60 anni, ex gestore del bar delle Acli e prima ancora storico "prestinée", abbia subito quattro anni fa l'amputazione di una gamba e che, per questo, percepisca una "pensioncina" di invalidità con accompagnamento per circa 740 euro al mese.
Ogni anno riceve a domicilio una visita fiscale da parte di qualche medico dell'Asl chiamato a verificare che l'indennità mensile gli sia ancora dovuta: «Neanche mi ricrescesse», dice lui, che vive solo e che, in questo momento ha anche difficoltà a uscire di casa, ma che nonostante tutto conserva un certo senso dell'umorismo.
Nel frattempo, oltre alle visite fiscali, le feste di Natale gli hanno riservato una ulteriore sorpresa:«Mi hanno scritto dicendo che mi avrebbero sospeso con decorso immediato la pensione, poiché tra la documentazione in loro possesso mancherebbe una copia del Cud del 2010, relativo alla mia dichiarazione dei redditi. La lettera mi è stata recapitata il 28 dicembre, ed è ovvio che, nel pieno del periodo festivo, non avrei potuto contattare nessuno. In altre parole - spiega Di Mattia - ho subito questa sospensione passivamente, e non ho ricevuto la mensilità che pure tanto mi servirebbe, se non altro per mangiare. Soltanto 300 euro se ne vanno per l'affitto, ci aggiunga un po' di conti e un po' di bollette, e la somma di quel che resta è presto fatta...». La novità contenuta nella lettera del 28 dicembre comporterà ulteriori scocciature. Lunedì mattina, il signor Gianni avrebbe dovuto essere ricoverato a Garbagnate per un intervento chirurgico al moncone: «È evidente che non ci andrò, almeno fintanto che non avrò risolto questo ennesimo guaio».
De Mattia ringrazia tutti, e mostra di avere molto a cuore le (poche) persone che in questi mesi e in questi anni gli sono stati accanto. A cominciare dai suoi vicini di casa, «Marino e Anna, che non passa giorno senza che vengano a trovarmi per sapere se ho bisogno di qualcosa». E poi l'assistente sociale e il Comune di Cadorago e l'assessore, che si è attivato per fargli trovare una nuova sistemazione (la casa in cui vive ora non è molto compatibile con le esigenze di un portatore di handicap con gravi difficoltà di dembulazione).
Così Carmine Mussari, assessore ai Servizi sociali del Comune di Cadorago: «Mi sta bene che l'Inps svolga tutte le verifiche del caso, però a volte mi domando che senso abbia tutto questo arrabattarsi sulle spese degli enti pubblici quando poi, ogni volta che il signor De Mattia viene visitato, deve sistematicamente riunirsi una commissione che senz'altro avrà un costo. E potrei citare altri casi identici al suo, che l'assessorato sta seguendo con altrettanta attenzione».
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