Pellio, non ce l'ha fatta il piccolo Nico
A otto anni si arrende alla malattia

I funerali lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Pellio Sopra. Grande tifoaso di calcio, sarà sepolto con indosso la divisa della Lariointelvi; pochi giorni fa lo avevano visitato Gianluca Zambrotta ed il capitano del Como

PELLIO INTELVI - Speranza, coraggio, fede, ma soprattutto un messaggio d'amore, quello che ha lasciato a tutti il piccolo Nico Canevali, otto anni compiuti a giugno, morto sabato per un male inguaribile. I funerali saranno celebrati lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Pellio Sopra.

«È stato un bambino coraggioso» - ripetono mamma Ilaria e papà Luciano -«Ha lottato fino all'ultimo, comunicandoci sentimenti di speranza e mai di disperazione». «Un Angelo coraggioso» - dice zia Angela - «Durante tutto il trattamento oncologico è sempre stato un bambino attento e lucido, nonostante l'aggressività della malattia».

Il suo piccolo grande cuore ha smesso di battere poco prima mezzogiorno di ieri in una stanza dell'ospedale "Valduce" di Como, dov'era stato ricoverato dopo le massicce terapie alle quali è stato sottoposto sin dall'inizio della malattia, diagnosticata 14 mesi fa. Il lungo ricovero in un centro specializzato di Milano non lo aveva abbattuto, malgrado la mancanza dei suoi spazi, della scuola, del suo campo di calcio, delle sue amicizie.

Pochi giorni fa Nico, segnato dalla malattia, ha raccolto tutte le forze e ha ricevuto la visita del campione del mondo Gianluca Zambrotta e del capitano del Como, Andrea Ardito. Ora, adagiato nella bara di laccato bianco, indossa la divisa della Lariointelvi, la società sportiva dove dato i primi calci al pallone e dove ha militato fino al giorno in cui la malattia non gli più permesso di giocare.


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