Pitti rincuora i comaschi
Segnali più incoraggianti

Aumentano i visitatori stranieri e le aziende ne traggono sollievo: affluenza più alta e qualificata

COMO Da Pitti un segnale positivo per il finale del 2013 e il 2014. Questo il giudizio degli espositori comaschi al salone fiorentino del menswear.

«L'affluenza dei compratori è stata molto alta e, ancora più importante, molto qualificata» dice Attilio Briccola, direttore commerciale di Bric's di Olgiate, leader nella pelletteria.

Più stranieri, tra l'altro. In crescita gli operatori provenienti dal Giappone (vero e proprio benchmark per le aziende aperte alla moda di ricerca) e dalla Germania (in pratica l'unico paese europeo che cresce, sia pur leggermente) sopra a tutti.

Maggiori arrivi anche da Cina, Russia, Stati Uniti, Turchia e Corea. In calo gli europei ad eccezione della Gran Bretagna e dell'area molto dinamica del Nord Europa (Svezia, Danimarca, Norvegia). Confortanti le presenze da Hong Kong, Taiwan, Messico, Brasile e da alcuni paesi africani e medio orientali.

Sulla stessa lunghezza d'onda Lorenzo Ferraris, responsabile commerciale Divisione Fiorio, marchio del gruppo Canepa.

«Abbiamo incontrato più tedeschi, tantissimi poi gli asiatici - riferisce Gaia Giusto, responsabile comunicazioni di Sealup, società specializzata nell'outwear - La nostra ricerca non si ferma mai per offrire sempre nuovi stimoli. Il capo cult del prossimo inverno? L'impermeabile con interno staccabile e bordure di volpe.

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