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Mercoledì 16 Gennaio 2013
La storia del piccolo Daniele
Otto anni e un cuore nuovo
Daniele Ricci, 8 anni di Figino Serenza, ora sta bene. Dopo dieci mesi di attesa è riuscito il trapianto di cuore e si avvicina il momento del rientro a casa dopo un anno trascorso in ospedale a Bergamo
FIGINO SERENZA Daniele ha solo 8 anni, e già una valigia di esperienze: dal febbraio 2012 vive in ospedale, a Bergamo, e da ottobre ha un cuore nuovo, e con quel cuore nuovo ha anche vissuto l'esperienza del trasloco dai vecchi Ospedali Riuniti al nuovissimo Papa Giovanni XXIII.
Dalla sua stanza color malva guarda il cielo che promette neve, e ricorda: «Il giorno prima del trapianto ero nella mia stanza dell'ospedale, quello vecchio, e stavo guardando il cielo, proprio come adesso. Allora però ero attaccato a quella macchina che mi aiutava a vivere, il Berlin Heart: mentre guardavo il cielo ho visto l'arcobaleno. E l'ho detto subito a mamma: questo arcobaleno è il cuore per me che sta arrivando. È il mio desiderio, vedrai, sarò accontentato». Ed è stato così: Daniele il giorno dopo, il 16 ottobre, è stato sottoposto a trapianto: oggi sta facendo un ulteriore sforzo, con il suo fisico da ragazzino e il suo animo da adulto, per debellare una reazione da rigetto.
«Non sappiamo quando potremo tornare a casa, ma stiamo affrontando questa esperienza circondati dall'affetto dei medici, degli infermieri, degli altri degenti, di tutto il personale di questo ospedale. Da un anno la nostra famiglia sta vivendo qui dentro: ci hanno fatto sentire a casa». Non è un modo di dire, quello di Francesca Lucianò, 32 anni e Giuseppe Ricci, 40, genitori di Daniele: per loro, l'Azienda ospedaliera di Bergamo, è proprio «casa».
Il servizio su La Provincia in edicola mercoledì 16 gennaio
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