Cantù, il concordato è pronto
La parola su Eleca va al tribunale

Giorni decisivi per il futuro dell'azienda. Mentre resta il problema della cassa integrazione

CANTÙ Documenti depositati, ora la parola al giudice. Prima dei creditori, sarà il Tribunale di Como a decidere per l'approvazione del piano di concordato preventivo, l'offerta con cui il debitore Roberto Manzoni proverà ad evitare il fallimento di Eleca Spa, il general contractor di via Como. Ieri è avvenuto il deposito della documentazione.

La ripartenza, avviata il 7 gennaio, è con 19 dei 142 lavoratori. Si punta ad arrivare a 70 in un paio d'anni.

Il piano di concordato, steso dalla professionista Giulia Pusterla, è stato consegnato a poche ore dalla scadenza imposta dalla procedura. Sempre ieri mattina, Elettro33, la società liquidataria della vecchia Eleca Spa, intestata a Manzoni, ha depositato l'istanza per poter pagare le tredicesime ai lavoratori, dopo aver saldato gli arretrati più importanti, i mesi di luglio e agosto. Non solo.

Intanto sono stati consegnati i curricula dei lavoratori Eleca all'associazione di imprese per la realizzazione della nuova palazzina del Sant'Anna di Como, intenzionata ad avvalersi di una quindicina di operai per i lavori che partiranno, si prevede, nel corso di quest'estate.

Si aspetta sempre la risposta di Inps e Stato sulla cassa integrazione, i quattro mesi non ancora pagati.

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