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Martedì 22 Gennaio 2013
Limite dei 50 orari in Regina
Per tre sindaci non va bene
Sì agli attraversamenti protetti, bocciata l'eliminazione dei 70 in territorio di Carate Urio e Laglio. Pozzi (Lenno): «Impossibile procedere a una velocità così bassa»; perplessi anche i colleghi di Cerano d'Intelvi e di Ossuccio e lo storico ex primo cittadino di Carate
«È necessario trovare un punto di conciliazione e sono convinto che ciò sia possibile» - sostiene Oscar Gandola, sindaco di Cerano d'Intelvi e presidente della comunità montana Lario-Intelvese - «Non sono d'accordo sulle postazioni fisse di autovelox e credo necessario adottare altre forme di prevenzione».
Il sindaco di Lenno, Mario Pozzi, reputa addirittura più pericolosa l'introduzione del limite dei 50 in luoghi dove tutti sanno che è tecnicamente impossibile procedere a una così bassa velocità. «Su quei rettilinei è impossibile andare a 50 e se qualcuno, nel rispetto della segnaletica, lo fa ci sono altri che incalzano in colonna e danno corso a sorpassi spericolati» - sostiene Pozzi - «Penso che l'Anas dovrebbe mettere in conto di realizzare nei punti critici dei sottopassi pedonali».
Contro l'introduzione dei semafori a chiamata e l'installazione di autovelox è il sindaco di Ossuccio, Giorgio Cantoni, mentre il decano degli amministratori pubblici lariani, Antenore Sala, 90 anni, residente a Carate Urio, dove è stato sindaco, proprio in uno dei punti dove la velocità è stata abbassata da 70 a 50, sollecita il ripristino del vecchio limite. «Era il massimo ideale e dev'essere mantenuto» - sostiene - «Credo che, attraverso un dialogo costruttivo, sia possibile raggiungere tale obiettivo e nello stesso tempo tracciare i passaggi pedonali».
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