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Giovedì 24 Gennaio 2013
La prof si dà subito malata
Il bimbo disabile resta senza aiuto
Alessandro è un bambino affetto da sindrome di Down che frequenta la quinta elementare nella scuola statale di via Torino. Ad Alessandro serve, ed è un suo diritto, l'insegnante di sostegno
Il 25 settembre il dirigente dell'istituto comprensivo di Villa Guardia nomina un'insegnate di sostegno che però è in maternità. Così arriva una supplente che resta in carico fino al 13 novembre quando rientra l'insegnante nominata "fino ad aventi diritto" che era in maternità.Con questa insegnante Alessandro inizia a costruire un nuovo rapporto, ma il "fino ad aventi diritto" gli toglie anche lei, perché l'ufficio scolastico provinciale il 16 gennaio fa entrare in vigore le graduatorie, definitive, che assegnano il posto di maestra di sostegno per Alessandro ad un'insegnante che risiede in Campania.
La nuova insegnante, quella che per le graduatorie è titolare e quella il cui nome si conosce solo il 16 gennaio, accetta l'incarico e si presenta. Dopo qualche giorno è in malattia. Ed è in malattia a tutt'oggi. «Alessandro è posteggiato a scuola - dice con amarezza Enrica, mamma del bimbo - fa male dirlo, ma non c'è più la considerazione della persona. Viene tappato il vuoto lasciato da una lavoratrice, ma l'educazione di un bambino passa da ben altri valori. Non voglio arrivare a tenere a casa Alessandro e a farci venire a prendere dai carabinieri per portarlo a scuola, ma quello che è successo non è ammissibile, come si può nominare l'insegnante di sostegno il 16 gennaio e non sapere se ci sarà o meno fino a giugno?».
Il caso di Alessandro allarga il cerchio del valzer delle nomine degli insegnanti, una danza che ogni anno causa una serie di difficoltà in tanti bambini, specie delle elementari.
Alla Don Milani di via Torino le insegnanti hanno cercato di tamponare la situazione con una sorta di mutuo soccorso e segnalando la vicenda. Ed anche l'amministrazione comunale, informata della situazione, si è data da fare. Ma il problema resta: «In questo caso non solo non si assicura la continuità didattica per l'alunno, ma manca proprio la didattica - dice Flavio Molteni, assessore alla Pubblica istruzione ed insegnante in pensione - le insegnanti di sostegno di ruolo sono poche. Il rapporto è un insegnante per 4 alunni disabili, a prescindere dalla gravità dell'handicap. Un conto è il diritto dei lavoratori, ma non si può farlo prevalere su quello dei bambini, in più con disabilità».
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