Como, la nuova tassa rifiuti
un colpo di grazia per i negozi

Lo sottolinea Confcommercio: aumento medio del 293%. Lunedì la manifestazione con il "libro nero" firmata da Rete Imprese per l'Italia

COMO La nuova tassa rifiuti rischia di diventare il colpo di grazia per i negozi comaschi. Già alle prese con il calo dei consumi (meno 5,5%).

«Anche l'Iva ci preoccupa, intendiamoci - spiega il direttore di Confcommercio Graziano Monetti - con il potenziale punto in più. Però è vero che l'allarme riguarda prima di tutto la Tares».

I rincari che si riscontreranno con la nuova tassa rifiuti, sono spaventosi. Specialmente per certi settori, rimarca Confcommercio. «Un bar o una pasticceria - fa un esempio Monetti - di 100 metri quadrati pagava 401,35 euro: adesso ne verserebbe 1.691,29. O ancora, un negozio di 300 metri quadrati, passerebbe da 1.204 euro a 3.567». Il settore più penalizzato, tuttavia, è rappresentato dalle discoteche e dai night: «Ad esempio, in un locale di 200 metri quadrati, si passa da 558 euro a 4.433».

Gli incrementi medi sono del 293%. Per i pubblici esercizi si sale al 480%, e nelle discoteche 690%. «Improponibile - sottolinea Monetti - e oltretutto un albergo che rifiuti produce, ad esempio? Stiamo toccando il fondo e ci preoccupano provvedimenti calati come se non ci fosse la situazione di crisi».

Lunedì Rete Imprese per l'Italia (che riunisce Confcommercio, Confartigianato, Cna,Confesercenti, Casa Artigiani) sfilerà anche per le vie del centro, per sensibilizzare il Governo sullo stato di malessere delle imprese. E consegnerà il libro nero al prefetto.

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