Como, la voce degli artigiani
In piazza per non affondare

Confartigianato ha raccolto 100 messaggi in poche ore: lunedì tutti verranno resi noti durante l'incontro con il prefetto di Rete Imprese Italia

COMO In quattro ore, 100 messaggi raccolti da Confartigianato. E il sondaggio continuerà fino a lunedì.

«Dopo 60 anni chiudo l'impresa e il patrimonio che avrei lasciato al futuro».
È uno dei tanti messaggi (cento solo nelle prime quattro ore) arrivate a Confartigianato Como in vista della mobilitazione nazionale di Rete Imprese Italia lunedì, che partirà dalla sede di Confcommercio. Alcuni di questi flash mandati dagli artigiani sono stati diffusi via twitter, ma tutti verranno raccolti ed esposti ufficialmente il 28.

La voglia di far sentire la voce e di scuotere un sistema insensibile alle imprese (l'ultima conferma dalla campagna elettorale) è espressa dal presidente Marco Galimberti: «Vogliamo dare un segnale forte perché è ora di fermare questa situazione devastante per le aziende».

Tra gli altri messaggi: «Tasse, burocrazia, contrazione del credito. Tre cose, tre. Possibile che non si voglia affrontare queste tre cose per rilanciare le nostre imprese?». Racconta un altro artigiano, in azienda da 30 anni: «Ogni sera urlo per dare sfogo alla rabbia che ho dentro ma non mollo». E ancora: «Nonostante tutto stiamo cercando di assumere, ma nessuno ha pensato di ridurre il costo del lavoro».

Tutti i costi, dalle tasse a quelli dell'imposta occulta di nome burocrazia.

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