Il rogo del "Genèe" a Rovello
incendia il dibattito sul sottopasso

Ironico il sindaco: «A favore anche il fuoco: il cartello con il no è bruciato molto prima di quello con il si». L'eliminazione dei tre passaggi a livello è stata ricordata anche nel corso della sentenza del giudice, al rituale processo al mese di gennaio

ROVELLO PORRO - «A favore del sottopasso anche il fuoco: il cartello con il no è bruciato molto prima di quello con il si». Il sindaco, Gabriele Cattaneo, ha commentato così, con con una battuta, il tradizionale rogo del Genèe, quest'anno ispirato al dibattito sull'eliminazione dei tre passaggi a livello del paese, un'operazione - che sta facendo molto discutere in paese e che è stata ricordata anche nel corso della sentenza del giudice al rituale processo al mese di gennaio - simboleggiata da finte barriere di un passaggio livello, chiuse da un catenaccio, che erano nelle mani del fantoccio.

La tradizionale manifestazione, curata dall'Associazione verde età, in collaborazione con l'oratorio e con il patrocinio del Comune, ha avuto un grande successo: secondo gli organizzatori, sono stati nel complesso circa cinquecento i partecipanti alla serata, nel corso della quale sono state distribuite circa centocinquanta salamelle ed un centinaio di frittelle.

Il fantoccio è stato portato in corteo da piazza Porro sino all'area feste dove è stato poi incendiato come vuole una consolidata tradizione. La festa è poi proseguita fino a tarda sera, con canti e balli attorno al falò, come al solito organizzati dai ragazzi dell'oratorio.

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