«La rabbia dei piccoli è giusta
Ma tutti dobbiamo cambiare»

Mauro Frangi, presidente di Confcooperative a Como, sottolinea l'importanza del ruolo delle cooperative. E parla anche del tavolo di competitività

COMO La rabbia dei piccoli è motivata, e la politica deve cambiare registro. Ma anche le imprese diano un nuovo segnale.

Ne è convinto Mauro Frangi, dal suo doppio osservatorio: quello di presidente di Confcooperative Como (reduce dal consiglio nazionale che ha rinnovato il leader) e di coordinatore del tavolo di competitività.

La crisi ha gravato anche sulle cooperative: «Che però hanno tenuto. Non che ne siano state immuni, ma hanno funzionato da ammortizzatore, da freno dal punto di vista occupazione. Basti pensare che ancora nel 2012 i posti sono aumentati del 2,8%: dato nazionale ma che vale anche per Como. Un abitante su quattro è un socio. Chiaro, la crisi ci ha segnato, come tutti. Non si può contrapporre il rigore allo sviluppo, bisogna mettere insieme risanamento e sviluppo appunto, o non ne usciamo. Serve una ristrutturazione profonda dello Stato e della macchina pubblica».


Secondo Frangi, le cooperative possono giocare un ruolo importante in questo momento storico: specialmente nel welfare e nelle utilies.

E citando il tavolo di competitività, sottolinea come il territorio abbia dimostrato la capacità di fare sistema.

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