Tessile, bye bye Cina
Gli Usa amano Como

Complice la stampa digitale: è il risultato che emerge anche a Milano Unica

COMO L'America riscopre Como e accantona la Cina. Grazie anche alla stampa digitale.

A confermarlo sono gli espositori lariani, presenti con le nuove collezioni primavera-estate 2014 a Milano Unica, il salone italiano del tessile che ieri mattina ha aperto i battenti a Fieramilanocity.  Tutti sono praticamente concordi sulla sensibile crescita delle vendite oltreoceano.

Trainate, seppur con percentuali differenti, dall'appeal di finissaggi e trame preziose che nessun altro al mondo sa fare così bene. «Se nei capi confezionati la partita è persa - esordisce Michele Viganò delle Seterie Argenti - nelle forniture di tessuti ci stiamo riprendendo molte commesse. Il glamour dei nuovi abiti richiede sostanza, un fattore che favorisce il distretto. Qui c'è l'humus capace di trasformare in progetti anche le idee più visionarie».

«A farci tornare interessanti la stampa digitale: da noi non risulta mai scontata per i continui sforzi in ricerca e innovazione - osserva - Siamo competitivi nel prezzo, perché in Cina è arrivata a costare quanto in Italia».


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