Montorfano, resa dei conti
Sindaco ostaggio degli ex
Duro scambio di accuse fra Molteni ed il capogruppo di maggioranza, dimissionario. «Voteremo per responsabilità gli atti dovuti per legge, ma stia attento a come si comporta» ha detto quest'ultimo
MONTORFANO - Sindaco appeso a un filo e consiglio comunale bloccato. Il duro scambio di accuse tra il primo cittadino, Marco Molteni, e il capogruppo di maggioranza, Michele Buonanotte, ha portato allo scoperto la crisi.
Il consiglio è stato riconvocato in seconda seduta per ieri dopo che giovedì era mancato il numero legale, anche a causa di quattro assenze in maggioranza.
Buonanotte, che ha rassegnato le dimissioni da capogruppo e rinunciato all'indennità da assessore, non ha fatto sconti: «La nostra era una coalizione e avevamo promesso la realizzazione di un plesso scolastico, che unisse scuola primaria e asilo, e l'approvazione del Piano di governo del territorio. Il sindaco aveva avocato a sé questi punti e noi gli abbiamo dato fiducia: una fiducia malriposta» - ha attaccato - «Per le scuole c'è solo un vuoto progetto, nemmeno finanziato, e il Pgt è stato solo adottato. Avremmo potuto aprire prima la crisi politica, forse, ma siamo stati qui per senso di responsabilità».
«Lei, signor sindaco, si è autoproclamato capogruppo e ha convocato riunioni nei locali istituzionali del Comune per fare una lista» - ha proseguito Buonanotte - «escludendo me, Nicoletta Ceresa e Giuliano Capuano, che probabilmente ritiene un nemico e un avversario».
Buonanotte ha espresso netta contrarietà a sostenere Molteni alle elezioni e ha accusato il sindaco di aver convocato nell'ultimo anno e mezzo le riunioni di giunta escludendo lui e Capuano: «Per il bene del paese non le darò pretesti, evitando la crisi e votando solo gli atti dovuti per legge» - ha spiegato - «Stia però attento a non escluderci dalle giunte convocandole in orari inconsueti e non faccia riunioni politiche in municipio».
A stretto giro Molteni ha rigettato le colpe su Buonanotte e Capuano: «Nessuno di voi si è fatto avanti per seguire il bilancio o i lavori pubblici. Avete fatto un numero rilevante di assenze e camminato da tempo per la vostra strada: è stato un errore unirsi a voi» - ha spiegato - «Non ritengo Capuano all'altezza di fare il sindaco: in questi anni non si è preparato».
Sulla scuola Molteni ha parlato di progetto preliminare e di ricerca di fondi per coprire la spesa e sul Pgt di disinteresse e pregiudizi da parte dei dissidenti.
Il capogruppo di minoranza, Luca Redaelli, ha rinfacciato a Molteni tutte le promesse mancate, tra cui la scuola, e ha parlato di titoli di coda.
A questo punto il sindaco è assediato. Il regolamento sui controlli interni, che doveva essere approvato entro lunedì 11 marzo pena il commissariamento dell'amministrazione, è passato, mentre altri due punti all'ordine del giorno sono stati bloccati.
Dissidenti e minoranza sono quindi nelle condizioni di bloccare il sindaco. Sono in arrivo settimane infuocate, con Molteni non più in grado di controllare il consiglio comunale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA