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Martedì 12 Febbraio 2013
C'è l'"erede" di Van De Sfroos
E i desfan si sono arrabbiati
Daniele Ronda, venerdì in concerto a Cantù, è stato definito «erede di Davide Van De Sfroos»: ecco che il guanto di sfida è gettato e qualche desfan si è arrabbiato...
E ci sono sempre un pistolero più esperto e un giovane che tenta di scalzarlo dal suo posto. In questo caso, il ruolo di sfidante tocca a Daniele Ronda, l'artista piacentino (30 anni il 23 ottobre prossimo) che sarà in concerto venerdì sera, alle 22, nel club All'1&35circa di via Papa Giovanni XXIII 7 a Cantù.
Si sta facendo conoscere grazie a un disco, "La sirena del Po", cantato prevalentemente nel vernacolo della sua città. Se a questo aggiungiamo che, nei comunicati ufficiali come da qualche discografico, è stato definito «erede di Davide Van De Sfroos» - come se l'artista nostrano fosse già storia passata - ecco che il guanto di sfida è gettato.
Tra i due, in realtà, i rapporti sono buoni tanto che la parola "erede" è presto sparita. Anzi, il primo album di Ronda risale a due anni fa e in "Daparte in folk" appare lo stesso Bernasconi. Ma tra i fan dell'uno e dell'altro esiste, indubbiamente, una certa partigianeria e sono pochi quelli che non li mettono a confronto.
Complice il dialetto: Van De Sfroos non è stato certo il primo a cantare nella lingua della sua terra, né a sposare elementi folk con il rock, ma è indubbio che il suo successo abbia illuminato una strada da percorrere per altri artisti.
Tra questi si può sicuramente annoverare Ronda: per dieci anni si è dedicato a tutt'altra musica, il pop, la dance, facile da vendere ad artisti nostrani e internazionali, ma avara di soddisfazioni artistiche. Si era allontanato da Piacenza, vi ha fatto ritorno per riscoprire le proprie radici e, alla fine, anche la lingua dei nonni. Se non ci fosse stato un Van De Sfroos, forse nessuno avrebbe dato fiducia alle sue canzoni. Così, ecco due "vite parallele".
La Folklub Band, per esempio, è composta da Gianni Satta (tromba e tastiere), Sandro Allario (fisarmonica, pianoforte, organo Hammond e cornamusa), Carlo Raviola (basso) e Lorenzo Arese (batteria): manca il violino, ma ogni tanto questo strumento è suonato dall'ex Sulutumana Andrea Aloisi. In compenso, c'è la cornamusa che ebbe Davide ai tempi di "Per una poma". E ad aiutare il cantautore nella scalata al successo ci sono diversi amici che hanno condiviso un pezzo di cammino con Davide.
La conquista del Palabanca di Piacenza, poi, dove Ronda ha totalizzato un sold out indimenticabile, aggiorna l'antico, ma altrettanto incredibile, "tutto esaurito" al Teatro Sociale di Van De Sfroos nel 1999. Canzoni di Bernasconi in "Benvenuti al Nord"? Ecco che alcuni pezzi di Ronda sono stati inseriti nella colonna sonora del film "L'eredità è dietro l'angolo".
Ma, a proposito di eredità, cosa ne pensa Davide Van De Sfroos? «Un benvenuto a Daniele che non credo abbia bisogno di ricevere eredità varie, né da me, né da altri. E lui sa bene cosa fare...».
Alessio Brunialti
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