Da Como le imprese edili
si uniscono alla rivolta di Milano

Per la Giornata della collera attesi nel capoluogo lombardo 100 imprenditori di Confartigianato e Cna

COMO Una nuova iniziativa di protesta. Questa volta le imprese scendono in piazza in occasione della "Giornata della collera" degli edili.

Sono un centinaio gli imprenditori comaschi di Confartigianato e Cna che domani si ritroverranno a Milano in Piazza Affari dalle 9.30 alle 13 per gridare la collera, appunto, maturata in un settore che, a Como, si sente innanzitutto abbandonato.

La manifestazione sarà, inoltre, l'occasione per sottoscrivere il Manifesto, ennesimo "Libro Nero" in cui le associazioni di categoria denunciano, in particolare, i ritardati pagamenti, le difficoltà di accesso al credito, ma anche l'importanza della qualità di prodotti e materiali di cui le aziende vogliono ancora farsi garanti.

Impressionanti i numeri che testimoniano come la crisi abbia messo in ginocchio il settore. In provincia di Como, nel 2012, il comparto dell'edilizia ha chiuso l'anno con un saldo negativo pari a -236 unità su 9.104 aziende attive in costruzione edifici e lavori specializzati.

Si torna indietro di 40 anni. «Se non si muove l'edilizia, l'intera filiera produttiva è destinata e restare bloccata - commenta Franco Vitale, segretario di settore di Confartigianato - ormai sono anni che c'è troppa incertezza, né famiglie né aziende riescono più  a fare previsioni. Ma, se la politica non si decide ad intervenire, tra due o tre anni il prezzo che la nostra economia dovrà pagare sarà altissimo».

Lo conferma Giuseppe Bartolomeo, presidente di settore di Cna. «Lo Stato ha bloccato per primo il settore introducendo il Patto di stabilità - scandisce - e le banche non concedono più nemmeno la possibilità di un mutuo. Intanto, nemmeno chi ha il posto fisso è sicuro di poterlo mantenere. A noi imprenditori - conclude - non resta che la voglia di delocalizzare».

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