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Giovedì 14 Febbraio 2013
L'Europa chiede un piano
per ridurre i cormorani
Inefficaci le contromisure a livello locale. L'obiettivo è un contenimanto compatibile con "direttiva Uccelli" e "Natura 2000"
Nella relazione si sottolinea che «Occorre infine disporre di dati scientifici affidabili sulla popolazione di cormorani e sulla sua evoluzione, poiché il pericolo di gravi danni aumenta in maniera spropositata, mentre più il numero di cormorani si avvicina alla capacità di resistenza dei grandi bacini idrici, più le contromisure a livello locale perdono efficacia».
Gli eurodeputati sottolineano gravi danni provocati dalla crescente popolazione di cormorani alle imprese acquicole ed agli stock di pesce selvatico. Il numero di cormorani sarebbe in rapida crescita nell´Ue, con una popolazione aumentata di venti volte negli ultimi 25 anni fino a giungere a circa 1,8 milioni di esemplari.
Ogni cormorano mangia tra i 400 e i 600 grammi di pesce al giorno, e Kindermann ha calcolato che si tratta di 300mila tonnellate, «ossia una quantità superiore alla produzione di pesce d'acquacoltura di Francia, Spagna, Italia, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca nel loro insieme».
Il Parlamento chiede alla Commissione europea, il Governo dell'Unione, ed agli Stati membri di promuovere una gestione sostenibile della popolazione dei cormorani attraverso «un coordinamento, una cooperazione e una comunicazione rafforzati a livello scientifico e amministrativo» e di definire le premesse per l´elaborazione di un piano di gestione per i cormorani a livello europeo. «Successivamente» - si sostiene nella relazione - «occorre prendere in considerazione gli effetti positivi di un piano di gestione della popolazione di cormorani a livello europeo e presentare eventualmente una proposta di soluzione al problema».
Più precisamente, la Commissione dovrebbe proporre un piano di gestione a più livelli per la popolazione di cormorani, coordinato a livello europeo, che integri nel lungo termine i cormorani nel paesaggio culturale senza pregiudicare gli obiettivi della "direttiva Uccelli" e di "Natura 2000" sulle specie ittiche e gli ecosistemi acquatici. «La Commissione dovrebbe anche esaminare tutti gli strumenti giuridici a disposizione, al fine di ridurre gli effetti negativi della popolazione di cormorani sulla pesca e sull´acquacoltura».
Ci auguriamo che, dopo questo primo importante passo, si arrivi al più presto ad una nuova regolamentazione che preveda una riduzione dei popolamenti di questo corvide, salvaguardandone la specie.
Giovanni Maccarrone
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