Sindacati e Holcim al lavoro
Missione salvare più posti

Sono 180 gli esuberi decretati, di cui 122 a Merone. Per ora, però, l'unica certezza è la chiusura del forno. Si torna a trattare il 28

MERONE Il forno spento è l'unica certezza. E il 28 si torna a trattare per cercare di salvare il numero più alto possibile di posti di lavoro tra i dipendenti Holcim. Sono 180 gli esuberi decretati, di cui 122 solo a Merone. Ieri l'azienda ha presentato il piano industriale e ribadito la volontà di dialogo.

La cementeria cambia pelle, con la conseguente trasformazione da luogo di produzione del cemento qual è attualmente a centro di macinazione e punto di stoccaggio del materiale. L'incontro nella mattinata di ieri tra i vertici della multinazionale elvetica e le organizzazione dei lavoratori, se non altro, è servito a mettere un punto fermo per la futura trattativa.

 «Qui il forno - spiegano all'unisono Assunta Chiusolo (Cgil), Stefano Zucchi (Cisl) e Riccardo Cutaia (Uil) - chiuderà. Su questo punto non c'è discussione da parte dell'azienda». Il calendario per arrivare al completo spegnimento non c'è ancora. Di certo, il percorso sarà avviato «a breve», così come del resto da sempre evidenziato dai pochi comunicati ufficiali di Holcim Italia, che fin da subito aveva evidenziato la volontà di chiudere la partita nel corso dell'anno. Detto del prospettato blocco della produzione, sindacati e azienda hanno lavorato, già ieri, alle modalità di tutela dei lavoratori.

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