Morta per salvare suo figlio
Chiara, madre coraggio
La storia di Chiara Corbella Petrillo ha commosso e fatto riflettere i lambrughesi che hanno partecipato all'incontro dal titolo "La fede: gioia di una vita donata"
L'appuntamento, inserito negli esercizi spirituali della parrocchia e legato all'anno della fede, voluto da Benedetto XVI, è stato l'occasione per conoscere la storia di una donna, una moglie e una mamma, che ha testimoniato la sua fede fino alla morte.
A Lambrugo vivono i cugini della donna e il parroco, don Carlo Leo, ha voluto invitare a parlare di Chiara la sorella Elisa, che ha raccontato, anche attraverso la proiezione di un filmato, la singolare storia della sorella.
Chiara, romana, ma con la famiglia che ha origini nell'Erbese, è nata nel 1984. Adolescenza e gioventù vissute tra oratorio e parrocchia: la cosiddetta generazione Wojtyla, legata alla figura di papa Giovanni Paolo II e alle giornate mondiali della gioventù. Una fede quindi vissuta e ostentata come "sentinella del mattino" (espressione coniata per i giovani da Wojtyla); una fede da testimoniare e da vivere, che la porta a conoscere in un pellegrinaggio a Medjugorie Enrico Petrillo, che sposerà nel 2008.
La coppia, giovane e innamorata, di lì a poco sarà però chiamata a fare i conti con la sofferenza, nella quale Chiara ed Enrico esprimono una fede vissuta fino in fondo: il percorso tormentato che sono chiamati a vivere è di quelli che richiedono una forza di accettazione non indifferente, di quelli che tramortiscono e fanno vacillare le umane speranze. Subito dopo le nozze Chiara rimane incinta. La gioia più bella per una giovane coppia viene però offuscata dalle prime ecografie che mostrano che la bimba, Maria, ha un'anencefalia (malattia che comporta l'assenza dell'encefalo): la coppia decide di portare comunque a termine la gravidanza e la piccola muore mezzora dopo la nascita. Dopo pochi mesi arriva un'altra gravidanza: il bimbo, questa volta, però ha una malformazione: non ha gli arti inferiori e la malformazione diventa viscerale; la coppia porta a termine la gravidanza e anche il piccolo Davide muore poco dopo il parto.
La sorella ha raccontato che la coppia ha vissuto queste esperienze con totale donazione: Chiara ed Enrico non si sono fermati alla morte, ma hanno celebrato la nascita al cielo e la vittoria di Cristo sulla morte. Una fede incrollabile. Finalmente è poi arrivata la gravidanza di Francesco: nessun problema per il nascituro, ma purtroppo a Chiara viene riscontrato un carcinoma.
La donna non ha dubbi nel decidere di non curarsi per fare nascere il piccolo. Subito dopo il parto la donna si sottopone alle cure, ma purtroppo il male ha la meglio e Chiara muore il 13 giugno dello scorso anno.
La storia di Chiara e la prova vissuta con fiducia fino alla fine hanno portato il vicario del papa, il cardinale Agostino Vallini, presente ai suoi funerali, ad associare la donna a Gianna Beretta Molla. Nella vicenda di Chiara non si può non scorgere la santità vissuta nella fede e nella donazione.
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