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Giovedì 28 Febbraio 2013
Vendeva telefonini su internet
Ma era tutta una truffa
Aveva aperto un sito per le vendite on line di apparecchiature hi tech prima del Natale 2009, oltre quaranta persone truffate. Ha patteggiato un anno e mezzo
Un anno e mezzo di carcere, che però non sconterà grazie alla concessione dei benefici della condizionale. Questa la pena patteggiata ieri mattina, davanti al gip di Como Francesco Angiolini, da Poggiaroni, 42 anni romano, ma che aveva piazzato il quartier generale per le sue truffe (un computer e una connessione alla Rete) nella casa dell'ignara fidanzata.
Difeso dall'avvocato comasco Walter Gatti, il truffatore informatico ha scelto di chiudere i conti con la giustizia con un patteggiamento. Ma senza però aver restituito neppure un centesimo alle sue vittime.
La storia approdata ieri in aula affonda le sue radici nel periodo prenatalizio di tre anni fa. A quel tempo Poggiaroni - stando all'accusa confezionata dalla procura comasca - si era aperto un conto corrente in una banca lariana, aveva fatto sua una tessera posta pay prepagata e si era inventato un sito internet per la vendita on line di apparecchiature hi tech.
Overpix.com, ora che la magistratura ha messo nero su bianco la pena per il suo creatore, viene additato sulla Rete come «sito inaffidabile». Ed è al centro di numerosi dibattiti accesi da clienti rimasti scottati dopo aver pagato a caro prezzo l'illusione di un acquisto a prezzo competitivo.
Complessivamente, in pochi giorni, Valerio Poggiaroni è riuscito a farsi bonificare poco meno di 20mila euro grazie alla vendita fittizia di televisori, computer, portatili, telefoni cellulari, monitor Lcd, videogame.
«Io acquisto tutto on line, dal frigorifero ai videogiochi - scriveva alla fine del 2009, su internet, una delle truffate - Dopo anni e anni di acquisti sereni e devo dire con orgoglio senza mai essere stata truffata... mi sono fatta fregare dalla Overpix».<+togli_rientro>
Scrive un altro truffato: «Purtroppo anch'io ho acquistato un pc e un notebook e sono in attesa. La consegna doveva avvenire il 22 dicembre e poi c'è stata la neve, si sono scusati e hanno promesso la consegna al più tardi il 23 e adesso che è il 24 mi ritrovo con i soldi persi. Che meraviglioso Natale! Non mi resta che la denuncia».
Alla fine la conta delle persone rimaste intrappolate nella ragnatela tessuta da Poggiaroni - non nuovo a inciampi con la giustizia - ha toccato quota 43 persone. Che mediamente hanno perso ognuno tra i 200 e i 500 euro con punte fino a 3mila euro in un caso.
Soldi che, nel frattempo, sono spariti dal conto corrente e dalla carta Posta Pay. Al loro posto una pena a un anno e mezzo di reclusione.
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