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Mercoledì 06 Marzo 2013
Ecco la magia di "Apriti Sesamo"
Il Sociale esaurito per Battiato
L'artista catanese mancava in concerto a Como dal '94: eseguirà il nuovo album per intero più i suoi vecchi successi
Erano altri tempi: era un'occasione unica, per la massima sala cittadina, ospitare un personaggio come l'artista siciliano, fuori dagli schemi ancora rigidi che vedevano il mondo classico rigidamente separato da quello pop (anche se a Battiato qualsiasi definizione va strettissima).
Per aprire il portone di piazza Verdi ci voleva proprio una potente formula magica, alla stregua dell'"Apriti Sesamo", che intitola l'ultimo album e questo tour. E pure se, nel 2013, i concerti sono inseriti nella "Stagione notte" con tutti gli onori, l'attenzione nei confronti dell'autore de "La cura" non è venuta meno se è vero che questo appuntamento, attesissimo, è da tempo "sold out".
E pensare che, nel '94, non solo non aveva ancora composto quella celeberrima canzone, ma non era neppure iniziato il lungo sodalizio con Manlio Sgalambro che ha portato alla scrittura di quello e di tante altri brani successivi, ma non solo: si pensi all'opera "Telesio" di due anni fa.
Anche stasera, saranno sul palco gli archi, quelli del Nuovo Quartetto Italiano composto da Alessandro Simoncini (primo violino), Luigi Mazza (secondo violino), Demetrio Comuzzi (viola) e Luca Simoncini (violoncello). Poi Carlo Guaitoli (pianoforte), Angelo Privitera (tastiere e programmazione), Simon Tong (chitarra, noto a livello internazionale per la militanza nei Verve), Davide Ferrario (chitarra), Andrea Torresani (basso) e Giordano Colombo (batteria).
Una performance che mescolerà più anime di Battiato che, nella prima parte, affronterà l'ultimo disco per intero, per poi rileggere il passato nella seconda.
Tra le numerose occasioni comasche di Battiato, recentemente grazie all'impegno di un pugno di appassionati e a un fortunato ritrovamento video, è ricomparso il cantautore estremo dei primi anni Settanta, quello di "Fetus" e "Pollution", in un frammento del primo festival di "Re Nudo", all'Alpe del Viceré, nel giugno 1973: brevi inquadrature e poca musica, ma un documento eccezionale di un periodo in cui la fantasia voleva andare al potere e Battiato e i suoi di fantasia ne avevano parecchia.
Tra i suoi c'era anche un lariano, il bassista Gianni Mocchetti, scomparso recentemente. Per lui la stima dell'amico siciliano non è mai venuta meno, così come l'amicizia: Franco gli aveva regalato un frammento per un nuovo brano, "Ho piena fiducia nella giustizia italiana", dopo avere ascoltato "Beta", un cd in cui Mocchetti rileggeva in chiave acustica le canzoni di quei pionieristici anni.
Ed è questo un piccolo sogno di chi apprezza Battiato in tutte le sue sfumature: ascoltare, ancora una volta, geniali follie come "Fenomenologia", "Una cellula" o "La convenzione". E chissà che un giorno non accada anche questo.
Alessio Brunialti
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