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Domenica 17 Marzo 2013
Dopo lo scippo in pieno centro
Cantù si scopre più insicura
Preoccupazione in via Dante. «La situazione non si può sottovalutare»
L'appello: «Occorre recuperare un clima di solidarietà tra i cittadini»
«La situazione è molto grave e non si può sottovalutare - afferma Emanuele Baserga, barista - E' il segno di un disagio sociale che sta sempre più diffondendosi in città e nel centro storico. Ascoltando anche ciò che ci viene detto, si può cogliere un bisogno crescente di sicurezza tra i cittadini. Che riguarda soprattutto le vie del centro cittadino più buie. L'aggressione alla donna è avvenuta nel vicolo San Francesco, ma tutte le piccole strade che si addensano tra la via Cimarosa e la zona di Fontana sono a rischio. Le persone chiedono più controlli e maggiore sicurezza. Un esempio è rappresentato dai giovani studenti che aspettano il bus alla fermata di via Volta, alla mattina presto. Vengono accompagnati dai genitori che non li fanno scendere dalle auto fino a quando non arriva il bus, non soltanto perché fa freddo, ma perché le strade circostanti sono buie. I genitori non si fidano. E' un segnale preciso di un disagio».
Condivide questi timori Enzo Tagliabue, titolare del Bar Angelo. «Ho sempre lavorato in questa zona, prima in via Volta e poi in via Dante. Quindi negli anni ho assistito alle trasformazioni che ci sono state. Per quanto non si possa dire che questa è una zona in cui c'è una delinquenza o una criminalità diffusa, alcuni segnali recenti non devono essere sottovalutati e forse richiedono una maggiore presenza delle forze dell'ordine».
Secondo Ivan Ballabio, fotografo in pensione, un rimedio efficace è costituito da due fattori: «Anzitutto un buon servizio di telecamere, che hanno una finalità dissuasoria, soprattutto per i malintenzionati. Poi, soprattutto occorre recuperare un clima di solidarietà tra i cittadini, che devono collaborare maggiormente tra di loro, insomma volersi più bene».
«Sicuramente il momento non è dei più facili - afferma Manuela Giudici, impiegata - Quando questi malviventi vengono assicurati alla giustizia molto spesso vengono rimessi subito in libertà, perché la situazione legislativa e carceraria non depone sempre per la reclusione di chi delinque. Allora noi cittadini ci sentiamo impotenti, perché se una persona che ha commesso un reato continua a girare a piede libero non ci sentiamo sempre adeguatamente difesi».
A proposito di controlli, vi è un sodalizio che puntualmente svolge in via Dante e nel sovrastante parco di villa Argenti un'azione di prevenzione e di controllo sociale: è l'Associazione dei Carabinieri in congedo. Che collabora, in silenzio. E che raccoglie informazioni per conto delle forze dell'ordine.
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