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Domenica 07 Aprile 2013
La Lega ritorna a Pontida
tra sorprese e guerre intestine
L'ultimo raduno nel pratone, quasi due anni fa, il 19 giugno 2011 vedeva la Lega era al Governo, Umberto Bossi segretario federale e ancora nessun terremoto giudiziario alle viste.
Il governatore lombardo ribadisce che ci sarà una sorpresa legata alla vicenda giudiziaria dei diamanti.
Torna dunque domenica, il tradizionale raduno leghista di Pontida. L'ultimo, quasi due anni fa, il 19 giugno 2011 vedeva la Lega era al Governo, Umberto Bossi segretario federale e ancora nessun terremoto giudiziario alle viste. Domenica sarà dunque la prima volta di Roberto Maroni sul «sacro prato» come leader del Carroccio, dopo un anno di stop dovuto appunto alle vicende giudiziarie scaturite dall'indagine sull'allora tesoriere Francesco Belsito e alla stagione congressuale che hanno relegato Bossi al ruolo di presidente.
Maroni festeggerà la sua elezione a presidente della Regione Lombardia: «Domenica a Pontida per celebrare la nostra storia - ha scritto su Twitter - e per rilanciare la battaglia per la macroregione».
«Tante sorprese - annuncia Roberto Calderoli - per cui nessun leghista potrà mancare». Tuttavia alla vigilia del raduno - gli interventi politici sono attesi dopo le 14 - si sono fatte crescenti le voci di possibili dissensi verso la leadership di Maroni, che potrebbero trovare sfogo proprio a Pontida, magari con qualcuno pronto a invocare un ritorno di Bossi alla segreteria.
«È solo strategia della tensione, per far litigare i leghista a Pontida», risponde interpellato al telefono l'ex senatore Giuseppe Leoni, che secondo qualcuno sarebbe l'organizzatore di un nuovo movimento per il Senatur. Ma Leoni lo esclude («Non c'è nessuna associazione nata nell'ultima settimana») e dice che sarà regolarmente a Pontida al gazebo dei suoi «Cattolici padani».
Eppure, che in Lega siano tornate le fibrillazioni dopo le divisioni dello scorso anno, è evidente dal tam tam di critiche che i «bossiani» o i «delusi» si stanno scambiando pubblicamente su internet dopo che alle elezioni politiche, malgrado il buon esito lombardo, la Lega ha dimezzato le sue percentuali dovunque, soprattutto nel Veneto. E dopo che lo stesso Bossi ha attaccato il suo successore per non aver lasciato, da governatore, la segreteria federale.
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