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Giovedì 11 Aprile 2013
La mandibola fratturata
costa 6750 euro di multa
Patteggia un meccanico di Cermenate di 64 anni: al culmine di una lite, aveva sferrato un pungo al rivale di 71. Inutile la pace in extremis davanti al giudice
Solo parole grosse, all'inizio. Ma poi dalle ingiurie reciproche si era passati alla mani. E così, al culmine del diverbio, un meccanico di 64 anni residente in paese, aveva sferrato un poderoso pugno al rivale (che oggi ha 71 anni ed è anche lui di Cermenate), con il risultato di fratturargli la mandibola.
Certamente il meccanico non voleva provocare all'altro danni fisici così seri (la prognosi per la guarigione era stata di 30 giorni, anche se poi era stata ridotta a 25). E sino all'ultimo ha cercato di evitare un giudizio, e una possibile condanna penale, davanti al tribunale di Cantù.
Ma, come dice il proverbio, cosa fatta, capo ha. Quel pugno dato in un impeto d'ira non può essere cancellato. Così ieri l'uomo ha dovuto comunque piegarsi ai rigori della legge.
Si è tentato di trovare una soluzione di compromesso anche in extremis. Romanò aveva già risarcito all'altro i danni patiti per lo scontro. E oggi davanti al giudice Ferdinando Buatier de Mongeot i due ex avversari hanno ritirato le reciproche querele per il reato di ingiuria.
Per l'accusa di lesioni, tuttavia, non c'è stato nulla da fare. Poiché la prognosi del ferito superava i venti giorni, il tribunale ha comunque dovuto procedere d'ufficio.
Gli avvocati del meccanico hanno iniziato una trattativa con il pubblico ministero d'udienza Nicola Ronzoni, e alla fine difesa e accusa sono giunti a un compromesso.
L'imputato ha patteggiato una pena (sospesa) pari a 27 giorni di reclusione. Pena già piuttosto ridotta (in virtù del rito alternativo che fa risparmiare tempo e soldi alla Giustizia italiana), subito convertita in una multa pari a 6750 euro, oltre al pagamento delle spese legali.
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