Salone del Mobile, in rivolta
per lo sciopero dei treni

Gli espositori: non si possono penalizzare così i visitatori soprattutto stranieri. I sindacati: la protesta avrà più eco, bisogna capirne le cause

MILANO Polemica sullo sciopero dei treni, che rischia di penalizzare oggi il Salone del Mobile. Dalle 9 alle 17 i convogli si fermano e gli espositori sono preoccupati.

Ad avere problemi saranno infatti anche le migliaia di visitatori stranieri avvalorando con ancor più vigore la tesi di quell'«italianità declinata al negativo» di cui i mobilieri tricolori avrebbero volentieri fatto a meno.
«Lo sciopero - afferma Daniele Tagliabue, espositore al Salone e presidente della delegazione canturina di Confartigianato - farà sicuramente effetto. Creerà, infatti, un sacco di disagi e, se questo è l'obiettivo perseguito, sarà centrato appieno». Già Maurizio Riva con Brianza Imprese aveva lanciato un appello affinché lo sciopero non arrivasse proprio in questi giorni.


«Lo sciopero - spiega il segretario aggiunto Cisl Laghi, Gerardo Larghi - non è mai una bella iniziativa, perché giunge quando le istanze dei lavoratori non vengono ascoltate. Nella situazione attuale, a nessuno fa piacere rimetterci soldi per protestare». In linea il pensiero del segretario provinciale Uil Salvatore Monteduro: «In concomitanza con il Salone lo sciopero avrà sicuramente più eco. Non esiste un giorno giusto per scioperare. Dobbiamo risalire alle cause. Si tratta di richieste di maggior sicurezza dei trasporti e di gestione più efficace»».

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