«Il mio cane non è cattivo»
Ma l'Asl vuole portarglielo via

Parla il proprietario di Betty, il pastore tedesco che a Sala Comacina aveva azzannato e ucciso un meticcio femmina di 13 anni: «Rivolgo un appello a tuti coloro che amano gli animali. Cerco una persona disposta ad adottarla»

COLONNO «La mia Betty è un "grigione" da lavoro, un cane estremamente ubbidiente, con un carattere dolcissimo, raccolta per strada alla periferia di Brindisi, dove viveva abbandonata. È vero, non sopporta i cani più piccoli che abbaiano, ma per il resto sa dare moltissimo affetto. Rivolgo un appello a tutti coloro che amano gli animali. Cerco qualche persona fidata, che abbia voglia di prendersi cura di lei, magari anche per una forma di affido "congiunto"».
Un paio di settimane dopo l'aggressione costata la vita a Ilend, un meticcio femmina di taglia medio piccola azzannata e uccisa sui monti di Sala Comacina, l'Asl di Como ha preannunciato la volontà di confiscare il pastore tedesco di Simone P., videomaker milanese trapiantato da qualche anno sul lago, a Colonno, che oltre a Betty è proprietario anche di un secondo pastore "hovawart".
«Chiedo un aiuto - dice lui oggi - Se proprio non potrò evitare che me la portino via, vorrei quantomeno che se ne prendesse cura qualcuno che ami gli animali e che abbia un giardino».
La ventilata confisca è l'ultimo atto di una vicenda di cui, a Colonno, si è dibattuto a lungo. Pulejo, oggi, chiede spazio per poter fornire la propria versione dei fatti. Molti residenti hanno segnalato anche a "La Provincia" le sue presunte intemperanze, su tutte quella di consentire ai cani di girare per l'abitato senza guinzaglio e senza museruola, circostanza che lui smentisce.
«Il 26 marzo ero sui monti di Sala. Ci porto abitualmente i cani per consentire loro di correre sui prati lontano dal paese. Quando la mia Betty ha visto quel cagnolino l'ha subito afferrato scappando via per parecchie centinaia di metri. L'ho rincorsa, raggiunta, le ho messo il guinzaglio e ho chiamato subito il veterinario di Cernobbio, che cura i miei animali. Poi, siccome era più vicino, ho pensato al veterinario di Argegno. Ho chiamato anche lui e l'ho avvertito che saremmo arrivati prima possibile... Nonostante il morso, quella cagnolina sembrava tranquilla e non sofferente. Ho preso accordi con il suo proprietario, un uomo gentile ed educato. È sceso lui ad Argegno, io non potevo, perchénon avrei saputo dove mettere i cani. Nelle tre ore successive - prosegue Simone - ho contattato il veterinario per sapere come stesse Ilend. Mi ha riferito che non era in pericolo di vita, che sarebbe bastata una convalescenza di una ventina di giorni».
«Al dottore, che potrà confermarlo, ho chiesto di addebitarmi tutte le spese mediche, poi ho richiamato il proprietario della cagnolina scusandomi e offrendomi di ulteriormente risarcirlo di tutto».
«È stato gentile, mi ha detto che non avrebbe sporto denuncia ma poi, tre giorni dopo, lo stesso veterinario mi ha richiamato comunicandomi che, purtroppo, il cane non ce l'aveva fatta». Simone tenta di contattare di nuovo il proprietario di Ilend: «Non ho più avuto risposte, né ai messaggi né alle chiamate... Posso assicurare che d'ora in poi adotterò tutte le misure necessarie affinchéqueste cose non capitino più. Si è scritto e detto che la mia Betty aveva sbranato Ilend. Il verbo sbranare ha un significato preciso, e non coincide con quello che è accaduto. L'ha uccisa, sì, ma non è un cane "killer". È un cane ubbidiente, che ha solo bisogno di migliorare la sua educazione».

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