Il Fuorisalone conquista
più i turisti che i comaschi

Fabio Biavaschi: un seme gettato, bisogna farlo crescere

COMO Più i turisti si sono lasciati coinvolgere, che la città. Ma la prima volta del Fuorisalone è stata convincente e spinge a fare progetti sul futuro.

«Il seme è stato gettato, adesso bisogna impegnarsi per farlo crescere e ramificare» questo il primo commento di Fabio Biavaschi, mente dell'iniziativa con un gruppo di giovani creativi.  Il circuito ha comunque registrato punte di successo, a partire dal laboratorio didattico "Design For Children", organizzato dall'Accademia Aldo Galli. La scuola ha aperto le aule ad oltre 100 bambini divisi in gruppi d'età. I più piccoli, da 2 a 6 anni, si sono divertiti a reiventare pezzi iconici d'arredo con materiale riciclato.

Il percorso ha poi portato nello studio di Ilaria Marelli, architetto di riconosciuta fama, cha ha esposto i tanti progetti, prototipi e prodotti industriali realizzati per grandi marchi del made in Italy: da Cappellini a Cassina e Zanotta.

Tanta voglia di cambiamento anche nei "Segni" che hanno "serigrafato" la cupola della Camera di Commercio di Como. Il tema dell'installazione "Perché Como, perché restarci, perché viverla?" è stato sviluppato in una serie di schizzi in parte ispirati ai grandi maestri del Razionalismo.

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