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Martedì 16 Aprile 2013
La malattia mentale
in scena al Parenti
Giulia Lazzarini protagonista, da stasera (martedì 16 aprile) a domenica 21 aprile nella sala grande del teatro Franco Parenti di Milano dello spettacolo "Muri. Prima e dopo Basaglia". È il primo capitolo del binomio "Enigma della mente": il secondo sarà "Niente più niente al mondo" domani sera (mercoledì 17 aprile) nella sala 3 in via Pier Lombardo 14
L'attrice strehleriana per eccellenza sarà protagonista, da stasera (martedì 16 aprile) a domenica 21 aprile (alle 21.15, domani alle 19.30), nella sala grande del teatro Franco Parenti di Milano, dello spettacolo "Muri. Prima e dopo Basaglia" (biglietti a 32, 22 e 16 euro, info 02-59.99.52.06 e www.teatrodellacooperativa.it).
Si tratta di un lavoro per le scene, scritto e diretto da Renato Sarti. La produzione è firmata del Teatro della Cooperativa di Milano, con le scenografie di Carlo Sala e le musiche di Carlo Boccadoro.
Il pubblico comasco ebbe modo di assistere alla messinscena già lo scorso anno, con una serata davvero emozionante e di grande successo.
Lazzarini, capace più di ogni altra di calarsi in profondità nei ruoli che interpreta, propone il racconto della realtà degli istituti psichiatrici. Lo farà, nei panni di una figura "minore", Mariuccia Giacomini, infermiera, che racconta la sua esperienza di trent'anni in un manicomio di Trieste.
L'attrice si propone come intermediaria, come vero e proprio medium per far passare al pubblico il messaggio straordinario di Mariuccia e di tutti coloro che collaborarono alla rivoluzione di Basaglia.
Il regista Sarti ha voluto segnare la differenza tra l'interprete e la voce narrante e quindi è proprio l'infermiera a parlarci, attraverso la memoria.
Il racconto è così vero e immediato che non deve passare attraverso la finzione teatrale.
Va in scena, dunque, la grande trasformazione delle cure pasichiatriche che Basaglia, il "medico dei matti", portò avanti, contro tutto e tutti, per ridare dignità all'essere umano.
Commenta Sarti: «Nelle parole della testimone c'erano episodi particolarmente duri, ma declinando il testo per la signora Lazzarini abbiamo puntato su toni più "leggeri", che non tolgono nulla alla drammaticità del racconto».
Il pubblico vedrà in scena la esile ma fortissima Giulia Lazzarini, che ha lavorato anche dal punto di vista linguistico, per dare maggiore veridicità e spessore al proprio personaggio.
Aveva spiegato l'attrice: « Insieme a Sarti, ho lavorato sulla pronuncia triestina e, in particolare, sulla lingua usata da Mariuccia, un incontro tra toni popolari, vivaci e un italiano imparato durante il lavoro all'ospedale con Basaglia».
Lo spettacolo, veramente da vedere, nasce per sottrazione più che per aggiunta e raggiunge vertici emotivi molto intensi attraverso la delicatezza.
È il primo capitolo del binomio "Enigma della mente" che lega due spettacoli affini entrambi in scena al Parenti: il secondo sarà "Niente più niente al mondo", tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto per la regia di Fabio Cherstich, domani sera (mercoledì 17 aprile) nella sala 3 in via Pier Lombardo 14.
Sara Cerrato
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