Le aziende fuggono
Sos di Como a Maroni

Domani il tavolo per la competività mette a fuoco anche la necessità di un taglio alla burocrazia come provincia di confine

CERNOBBIO Ben vengano le risorse regionali per le imprese. Ma a Como il tavolo per la competitività e per lo sviluppo a Roberto Maroni vuole anche chiedere altri, concreti segnali.

Uno su tutti, il riconoscimento della peculiarità di Como come provincia di confine. E azioni concrete per riconoscerle un ruolo, di fronte a un fenomeno sconfortante: la fuga della aziende in Svizzera.

Tornano così a confrontarsi associazioni e sindacati domani a Villa Erba. L'interlocutore d'eccezione è Roberto Maroni, invitato tra l'altro nel momento in cui c'è Comocreainterni che offre una prova - se ce ne fosse bisogno - della creatività lariana. Ma si è infilato un ostacolo sulla strada dell'incontro: a Milano arriverà infatti nelle stesse ore il premier Enrico Letta per discutere con il governatore della Lombardia su Expo 2015. Sembra improbabile quindi che Maroni arrivi in tempo al tavolo comasco.


Il materiale su cui confrontarsi comunque non mancherà agli enti. E Maroni si appresta a essere coinvolto in ogni caso, si vedrà se con un documento o un altro incontro fissato.

A Como preme il taglio della burocrazia per un ulteriore aspetto, che sarà appunto sottoposto al governatore, la vicinanza con la Svizzera che attira sempre più imprenditori italiani.

«A dire il vero - osserva amaramente Frangi, come già nei giorni scorsi aveva fatto Francesco Verga, presidente di Confindustria Como - ora vediamo pure la pubblicità del Marocco sulle facilitazioni. Eppure credo che i nostri territori non abbiano quanto meno da invidiare nulla al Marocco, come al Ticino».


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