Svizzeri e stranieri in città
Boccata d'ossigeno per tutti

Centro affollato da giapponesi, americani e inglesi. Ma la novità sono i cinesi

COMO Tutto esaurito ai ristoranti, hall degli alberghi animate, tavolini dei bar pieni, gente in giro con i sacchetti dello shopping. L'effetto dell'ondata di svizzeri e tedeschi che si è riversata in città ha fatto dimenticare la parola di moda negli ultimi mesi, crisi. Quella continua ad attanagliare i comaschi e gli italiani in generale. Ma Como può contare sul turismo e anche se non è una novità, sapere che è una conferma e riempie i registratori di cassa in sofferenza durante l'inverno
Questa è la Como che a tutti piace, la bella gente che ha tanti soldi da spendere, che non parla italiano e che ha fatto ripartire la stagione del turismo.
Svizzeri e tedeschi sono arrivati grazie al ponte dell'Ascensione e l'effetto si è visto, fino al loro ritorno. Come dice Franze Piunti della Navigazione: «Sabato è andata molto bene, domenica un po' meno, segno che i turisti stavano rientrando». E infatti la polizia stradale segnalava code in dogana a Chiasso già dal mattino. Nel pomeriggio erano già a quattro chilometri.
«Ma non ci sono solo gli svizzeri - dice Roberto Cassani, presidente degli albergatori di Confcommercio -. Ci sono gli americani e gli anglosassoni che sono i nostri clienti abituali. Io, personalmente, ho l'albergo pieno». Sono quasi tutti gruppi organizzati. «Inumeri ci sono, la stagione è iniziata bene, anche se le spese per gli albergatori sono sempre di più e il margine è più risicato. L'unica cosa che noto è che mancano i singoli, coppie e famiglie».

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