Como, la beffa dei prezzi
La benzina costa di più

In molti casi i vantaggi della carta sconto sono vanificati dai prezzi praticati in città, più alti di Milano, Monza e della Brianza

COMO Il prezzo della benzina a Como e nelle zone di confine, dove è in vigore la carta sconto, è più alto rispetto alle vicine Milano e Monza, ma non solo. Fare il pieno in città non sembra poi essere così conveniente - nonostante le agevolazioni- come si potrebbe pensare. Analizzando i prezzi esposti in alcuni distributori della provincia e confrontandoli con quelli di città vicine la differenza risulta consistente.

Prendendo in esame la grande distribuzione e comparando le cifre esposte nei vari distributori si nota che la differenza, soprattutto tra Como e Milano, è ben evidente. Comparando alcuni distributori Q8, ad esempio, si nota che il prezzo al litro della verde a Como è di 1,797 euro, nella zona del canturino e nel marianese di 1,667 euro, a Monza 1,656, mentre a Milano il prezzo esposto è di 1,655 euro. Differenze anche di oltre 13 centesimi.

Passando ad un altro marchio la situazione non cambia. Anche alla Eni hanno prezzi diversi in base alla zona. A Como la verde costa 1,743 euro al litro, a Cantù 1,713 euro, a Mariano 1,708 euro, a Monza 1,727 euro, infine a Milano 1,639 euro. Anche in questo caso la differenza con il capoluogo è di 10 centesimi, ma si risparmia anche a Mariano.

Una differenza di prezzi segnalata anche da alcuni nostri lettori e che potrebbe far pensare ad un aumento cercato dai gestori che sfrutterebbero l'agevolazione della carta sconto per guadagnare qualche centesimo. In sostanza alcuni benzinai della zona di confine alzerebbero i prezzi al pari dell'importo dello sconto (18 centesimi). Un dubbio che nasce proprio nei giorni che vedono l'appello del consigliere regionale Daniela Maroni (di professione benzinaia), affidato all'assessore al commercio Alberto Cavalli, per chiedere l'eliminazione delle accise sui carburanti e il rifinanziamento della carta sconto nelle zone di confine.

Continuando il confronto con altre zone si può notare come il prezzo in un distributore Shell vicino alla Svizzera sia più alto rispetto a Milano. A Como il prezzo della verde è di 1,809 euro, mentre nel canturino e nel capoluogo di 1,639 euro. Una differenza di 17 centesimi.
Passando alla IP il prezzo esposto in centro città è di 1,797 euro al litro, a Monza 1,697 euro e a Milano 1,693 euro. Anche in questo caso ci sono circa 10 centesimi in più.

Un'oscillazione di prezzi che secondo il consigliere regionale Maroni non dipende dai benzinai messi in ginocchio dalla crisi economica:«Il problema è che le compagnie petrolifere sono libere di stabilire un prezzo diverso in base alla zona geografica, ecco perché ad esempio a Milano, ma anche Cantù e Mariano i prezzi sono più bassi. Sono zone con un numero elevato di distributori in pochi chilometri e che devono fare anche i conti con le pompe bianche».

I benzinai più lontani dal confine, in sostanza, sembrano avere qualche sconto in più dalle compagnie, colpevoli quest'ultime, secondo la Maroni di creare conflitti tra i gestori:«Ecco perché - aggiunge - chiediamo al Ministero di intervenire per proibire alle compagnie petrolifere di stabilire il prezzo in base alla zona geografica, mettendo così in difficoltà la categoria».

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