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Mercoledì 22 Maggio 2013
«Rimborsi illegittimi»
Le accuse a Rinaldin
Le contestazioni della Corte dei Conti alle spese sostenute dall'ex consigliere regionale del Pdl
Sono solo alcune delle contestazioni messe nero su bianco dal procuratore generale presso la Corte dei conti nei confronti di Gianluca Rinaldin, destinatario di quello che tecnicamente viene chiamato "invito a dedurre", ma che in pratica suona come un avviso di chiusura indagini che potrebbe preludere alla formale contestazione per un danno erariale pari a 122.074 euro e 83 centesimi.
Di fatto i magistrati inquirenti della Corte dei conti sostengono che nessuna delle spese sostenute da Rinaldin nei suoi anni da consigliere regionale del Pdl è giustificata. Non sono giustificate le spese di trasporto e quelle alberghiere, «in quanto non risultano in alcun modo rimborsabili e dovute» in quanto «la legge non riconosce in alcun modo un diritto» al loro «rimborso».
Né sarebbero giustificati i rimborsi per «l'acquisto di apparecchiature tecnologiche» in quanto «i consiglieri» avevano già «ottenuto in dotazione un pc fisso, monitor, stampante, un pc portatile nonché un tablet oltre che una linea telefonica mobile dedicata», tutti beni che peraltro «non risultano» essere stati «restituiti alla Regione» dagli ex consiglieri.
«Palesemente illegittimi» i rimborsi ottenuti «per pranzi, cene o similari» in quanto, secondo la procura contabile, «non vi è alcuna giustificazione che possa rendere» quelle spese «minimamente legittime». Stando all'invito a dedurre notificato a Rinaldin questi rimborsi sarebbero «palesemente dannosi» frutto di una «mala gestio di denaro pubblico» ed elargite «senza alcuna forma di controllo». Ed è per questo che, oltre a Rinaldin, la contestazione sui 122mila euro ottenuti dall'ex consigliere azzurro al Pirellone l'invito a dedurre è stato presentato pure agli ex presidenti del gruppo regionale del Pdl, ovvero Paolo Valentini e -esclusivamente per il 2008 - l'ex sindaco di Lecco Giulio Boscagli.
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