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Lunedì 23 Febbraio 2009
Testamento biologico, Pd si spacca
No di Rutelli allo stop alla nutrizione
Il neosegretario Franceschinio è alle prese con i primi problemi nel Pd. Il partito infatti si spacca sul testamento biologico con Rutelli e i teodem che sono contrari all'emendamemnto che prevede anche la possibilità di bloccare alimentazione e idratazione
Sono stati presentanti circa 20 emendamenti dal Pd al ddl (testo base) sul testamento biologico più alcuni a titolo personale.
Ora riprende l'esame del testo Calabrò che la settimana scorsa è stato approvato con l'astensione di tre senatori Pd (la capogruppo Dorina Bianchi e i senatori Daniele Bosone e Claudio Gustavino) mentre tutti gli altri hanno votato contro. Il gruppo dei democratici è dunque ancora diviso sul punto più controverso: quello dello stop dell'idratazione e dell'alimentazione artificiale.
Negli emendamenti presentati unitariamente dal gruppo, che si ispirano all'articolo 11 della mozione che era stata presentata in aula il giorno dopo la discussione sul disegno di legge del governo per Eluana Englaro (poi archiviato dopo la morte della ragazza) si prevede che le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) "in casi eccezionali" contemplino anche la possibilità di sospendere la nutrizione e l'idratazione artificiale per i pazienti in stato neurovegetativo. A titolo personale però, i senatori Ignazio Marino (ex capogruppo del Pd in commissione Sanità) e Felice Casson hanno presentato loro emendamenti che chiedono che le dichiarazioni anticipate di fine vita consentano sempre lo stop anche all'idratazione e all'alimentazione artificiale essendo quest'ultime equiparabili alle terapie.
La formulazione trovata dal gruppo del Pd nell'emendamento al ddl sul testamento biologico che prevede la possibilità di sospendere la nutrizione e alimentazione artificiale "in casi eccezionali" non trova tutti d'accordo. C'è chi come Francesco Rutelli, a quanto spiega la capogruppo in commissione Sanità del Senato, Dorina Bianchi, sostiene che in nessun caso alimentazione e idratazione siano sospese. Viste le differenze ancora presenti all'interno del Pd su questo punto in particolare, quindi martedì il gruppo del Senato tornerà a riunirsi alle 11 prima che alle 14 si ritrovi l'ufficio di presidenza della commissione Sanità in cui ci sarà un primo confronto sugli emendamenti anche con la maggioranza.
La linea ufficiale del gruppo è quella espressa nell'emendamento a prima firma Anna Finocchiaro (e sottoscritta anche dai vice Luigi Zanda e Nicola Latorre) che prevede che "nell'ambito del principio dell'autodeterminazione, nel rispetto dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento".
Nell'emendamento si premette che "l'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale". La capogruppo Bianchi, viste le diverse posizioni sulla materia, ha deciso di non sottoscrivere l'emendamento Finocchiaro "che è quello- spiega- che indica la linea del gruppo- ma c'è anche chi come Rutelli ha presentato un suo emendamento che vieta in qualunque caso lo stop". In attesa di un confronto domani alle 11 e poi anche nel corso del lavoro in commissione, aggiunge Bianchi, "io non ho sottoscritto nessuno di questi emendamenti perchè voglio restare neutra cercando, se è possibile, di arrivare a una ulteriore mediazione".
La capogruppo del Pd in commissione Sanità del Senato, Dorina Bianchi, sottolinea chè c'è anche, a titolo personale, un altro emendamento al ddl sul testamento biologico che non condivide la linea dal gruppo sui casi eccezionali di stop all'idratazione e alla nutrizione artificiale in caso di espressa volontà del paziente. Infatti, anche dal senatore Claudio Gustavino (che è stato uno dei tre senatori Pd, oltre a Bianchi, che si è astenuto sul testo base Calabrò) è arrivato un altro emendamento oltre a quello di Rutelli. "Gustavino ad esempio- spiega Bianchi- chiede che nel caso di minori o di persona incapace di intendere e di volere la decisione sulla opportunità di fermare l'idratazione o l'alimentazione sia demandata a un confronto tra il medico curante, l'eventuale fiduciario e i familiari. La decisione spetterebbe comunque al medico". Quindi, aggiunge Bianchi, "io pur riconoscendo la posizione del gruppo, voglio essere 'super partes', neutra, e non sottoscrivere nessun emendamento". È chiaro comunque, aggiunge Bianchi, "se avessi condiviso l'emendamento a prima firma Finocchiaro l'avrei firmato, se non l'ho fatto evidentemente non lo approvo in pieno".
Soddisfazione per queste posizioni si registrano nel centrodestra. Secondo il ministro Maurizio Sacconi "è in atto una positiva evoluzione nel Partito democratico a proposito del diritto all'alimentazione e all'idratazione, che costituisce il contenuto più rilevante della nuova regolazione sulla fine di vita all'esame del Parlamento".
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