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Giovedì 05 Marzo 2009
Turisti, nel 2007 il + 38% di arrivi
ma ora gli albergatori si disperano
Cresce la preoccupazione del comparto Upcts che crea il 15% della ricchezza regionale
Turismo, un grande avvenire dietro le spalle: è il cattivo pensiero di questi giorni contrassegnati dallo stato di crisi del comparto proclamato dall’Associazione Albergatori dell’Unione Provinciale Commercio, Turismo e Servizi. Un comparto che, come sottolinea l’assessore provinciale al turismo, Achille Mojoli, contribuisce per il 15% alla formazione della ricchezza del nostro territorio «ed è per questo che nessun tentativo per contrastare la recessione può essere lasciato cadere», afferma, accennando ad una molteplicità di iniziative presso il Governo centrale e regionale, ma anche in proprio. Ed è qui che comincia il ginepraio, nel quale sembra difficile raccapezzarsi, tra assessorati, consorzi, coordinamenti, tavoli, cabine di regia, portali, associazioni, convention bureau, sistema turistico del lago di Como, procedure più complicate di tutte le procedure complicate messe insieme.
«Usciamo dai conflitti e lavoriamo insieme», volta pagina il vicepresidente dell’Associazione albergatori, Carlo Sancassano, assessore al turismo a Bellagio e additato come uno dei protagonisti del successo della Perla del Lario. Per esempio, il Sistema Turistico del lago di Como: la Regione Lombardia l’ha riconosciuto nel 2005 come colonna portante dell’organizzazione turistica in collaborazione tra le province di Como e di Lecco, ma per riconfermarlo, ha chiesto di seguire una procedura da brividi, che comprende, tra l’altro, il passaggio di una serie di progetti di sviluppo da una Vas, valutazione ambientale strategica, la quale dev’essere sottoposta a tre direzioni regionali, turismo, ambiente e territorio. Il risultato: entro il 31 luglio dell’anno scorso, erano stati predisposti 82 progetti di sviluppo turistico nell’ambito del programma del Sistema turistico lago di Como. Ma poiché il Sistema turistico è in attesa di nuovo riconoscimento, i progetti sono fermi. Accederanno poi ai bandi che saranno pubblicati dalla Regione, previa selezione. Facile dire:«Si fa una Vas», perchè prima bisogna accertare quali sono i progetti da escludere dalla Vas e quali sono quelli da includere. E’ stato dunque incaricato un gruppo di esperti che ha prodotto un lavoro di 109 pagine e l’ha consegnato ad ottobre: rappresenta un inedito spaccato del nostro territorio e di tutti i suoi pregi ambientali, ma intanto gli operatori fremono: per caso, si chiedono, non sono riti troppo lunghi rispetto al fiato corto dell’economia? Aspettano percorsi ciclopedonali e la promozione del turismo d’affari, le escursioni turistiche sublacuali con robot e la navigazione elettrica, l’informazione turistica istituzionale e la mobilità dolce, le notti musicali e i pontili d’attracco, il marketing innovativo e le antiche vie commerciali. Per dare la parola al futuro del turismo.
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