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Giovedì 12 Marzo 2009
Conservatorio, boom di prestiti
E la biblioteca cerca nuovi spazi
Oltre 11mila richieste tra libri, cd e dvd. Il direttore bussa alla «Parini»
Una biblioteca aperta. Non solo il termini di estensione oraria del servizio (dal lunedì al venerdì 9-18; sabato 9-14) e di accessibilità al pubblico esterno, ma anche a livello mentale e culturale. Basta buttare un occhio allo scaffale dei dvd, dove «Anna Karenina», nella versione della celebre compagnia russa Bolshoi Ballet, fa bella mostra accanto ai Grateful Dead, uno dei gruppi più cult del rock anni Sessanta-Settanta.
Attratti dal sempre più vasto patrimonio di libri, spartiti e supporti multimediali, sono in costante aumento i comaschi che "osano" varcare la soglia del Conservatorio di via Cadorna: il 2008 si è chiuso con il superamento del tetto dei 10mila prestiti (sono stati più di 11mila, per la precisione). E il nuovo anno si è aperto con l’acquisizione di un nuovo importante fondo, quello dell’istituto Carducci: 70 scatoloni in cui è racchiusa la storia musicale comasca dell’Ottocento. Numeri che spingono il responsabile della biblioteca del Conservatorio, Marco Emilio Camera, a lanciare un appello: «Ci servirebbero nuovi locali e nuove scaffalature». Il messaggio è rivolto a tutti: in primis alle strutture pubbliche più vicine, che magari potrebbero avere degli spazi disponibili, «come la scuola media Parini».
Quella che 10 anni fa, in coincidenza con la conquistata autonomia del conservatorio comasco dalla sede milanese, partì «come una piccola biblioteca scolastica da 150 prestiti all’anno», oggi, sottolinea Camera, può contare su «13mila tra libri e spartiti e su 1.500 tesserati». «L’apertura al pubblico esterno, che non è un obbligo - continua il bibliotecario - ha notevolmente ampliato l’utenza: non più soltanto studenti e docenti, ma anche studiosi e appassionati in genere». In tempi di crisi economica, pure la gratuità della tessera e del prestito sono apprezzabili. Ma il fascino della biblioteca del Conservatorio sta soprattutto in un catalogo ampio e trasversale. «La sezione multimediale è il fiore all’occhiello - rimarca Camera - con 500 dvd e 2500 cd, più svariati cofanetti». Si spazia dalla musica medievale all’avanguardia, dall’etnica al pop. Mozart e Stravinskij vanno a braccetto con i Beatles e Bob Marley. E c’è persino «Allegro non troppo», il cartoon musicale di Bruno Bozzetto.
Come tutte le biblioteche, anche quella del Conservatorio «Giuseppe Verdi» ha i suoi "pezzi rari". A cominciare da una partitura della «Turandot» del marzo 1926, «quella con il finale di Alfano - spiega Luigi Monti, braccio destro del maestro Camera - che Toscanini fece modificare. E poi abbiamo anche una "Didone" del Settecento». Inoltre, sta assumendo consistenza lo spazio dedicato agli archivi donati dai comaschi, segno del legame sempre più stretto tra l’istituto musicale e il territorio. Prima di quello del Carducci, è stato acquisito il fondo Ranzato, che contiene partiture e documenti del celebre autore di operette Virgilio e del figlio Attilio, violoncellista di livello internazionale.
Dalla copertina di una delle ottanta riviste musicali cui il Conservatorio è abbonato, strizza l’occhio il cantautore laghée Davide Van De Sfroos. «Non abbiamo i suoi cd - dice Camera -, ma potrebbero benissimo starci nel nostro catalogo, che già comprende musiche popolari di varie parti del mondo». E Sanremo? «Perché no? Tutto ciò che può diventare argomento di studio ci riguarda».
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