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Giovedì 19 Marzo 2009
Tempi grami per chi vende casa
Solo i prezzi del nuovo non calano
Borsino immobiliare: in città, rispetto all’anno scorso, affari calati del 25%. Colpa delle crisi e dei mutui
«Nel 2008 è terminato un lungo ciclo di crescita del settore, che si è protratto molto più a lungo rispetto al passato. La crisi globale ha accentuato un trend negativo che era già iniziato alla fine del 2007». Lo dice il presidente provinciale della Fimaa (la federazione dei mediatori e agenti d’affari aderente a Confcommercio), lo confermano i numeri riportati nell’edizione 2009 del «Borsino immobiliare di Como e provincia», presentato ieri pomeriggio dalla stessa federazione. Anche i prezzi cominciano a scendere, soprattutto per quanto riguarda l’usato, mentre il nuovo per ora tiene. «A fronte di un calo nelle compravendite, aumentano le locazioni - ha sottolineato Mirko Bargolini, vicepresidente Fimaa - In provincia di Como siamo nell’ordine del 7-8% in più. I canoni? Sono stabili». I prezzi per l’acquisto di immobili, invece, scendono alla voce «usato», mentre nel caso di abitazioni nuove il calo è più lieve.
La crisi economica e finanziaria è stata più volte chiamata in causa per spiegare il brusco stop delle transazioni immobiliari (-24,4% in città e -17,9% in provincia secondo i dati dell’Agenzia del territorio). Il calo più forte, d’altra parte, si è registrato proprio nell’acquisto di immobili sostenuti interamente dal credito. Damiano Caon, responsabile della Consulta dei mediatori creditizi, a questo proposito ha spiegato: «Chi ha già un mutuo, in questa fase può respirare, grazie alla discesa dell’Euribor, arrivato ormai ai minimi storici. Per tutti coloro che vogliono accenderne uno nuovo, invece, il problema resta. La maggior parte delle banche - ha rimarcato Caon - ha cambiato politica di credito. A seguito della crisi internazionale, gli istituti hanno adottato criteri molto restrittivi per la concessione di nuovi finanziamenti. E spesso, a fronte di tassi che possono sembrare vantaggiosi, viene aumentato lo “spread”. Senza contare che i cittadini ormai sono diffidenti di fronte alla proposta di un mutuo a tasso variabile e, magari, preferiscono orientarsi sul tasso fisso, che pure resta alto. I nuovi mutui destinati all’acquisto di un immobile, non a caso, risultano in sensibile calo». Gli ultimi dati parlano di una frenata del 24,2% nel 2008 rispetto all’anno precedente, con un controvalore che ha superato di poco i 502 milioni di euro.
Si è discusso anche delle recenti novità annunciate dal governo, a partire dal piano casa. Un progetto che, secondo il presidente della Fimma Claudio Zanetti, avrà effetti «praticamente nulli» per chi intende acquistare casa: «I vantaggi - ha sostenuto Zanetti - arriveranno più che altro per i costruttori che, potendo edificare di più, riusciranno a compensare le perdite legate alla riduzione dei prezzi. Il piano del governo darà impulso al settore edilizio, favorendo ampliamenti e ristrutturazioni: vedo, dunque, benefici per le imprese, ma non per gli immobiliaristi. Non avrà - ha concluso il numero uno degli immobiliaristi di Confcommercio - un impatto sulle compravendite, semmai farà felici i Comuni che potranno incassare oneri di urbanizzazione maggiori».
In una situazione di crisi generalizzata, secondo gli esperti di Fimaa molti torneranno a vedere nel mattone un investimento sicuro. «L’immobile - ha spiegato Giovanni Severini, membro di giunta della federazione - diventerà sempre più un bene rifugio, preferito alle azioni». Una conferma è arrivata da Stefano Stanzani, docente di Estimo all’Università di Bologna, che ha curato diversi studi sull’argomento: «Nel 2008 - ha sottolineato - l’investimento migliore è stato quello in quadri e opere d’arte, ma al secondo posto c’era il mattone. E nel 2009 arriverà al primo».
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