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Giovedì 04 Giugno 2009
Burocrazia lumaca,
badanti con il contagocce
Su 8.000 domande presentate nel 2007, soltanto 419 già trattate. La farsa dell’attuale residenza e l’attesa di famiglie e imprenditori
Coordinato dal viceprefetto Elly Pisanti, lo sportello unico per l’immigrazione di via Volta, composto da prefettura, questura e direzione provinciale del lavoro è sotto pressione per una procedura complicata e farraginosa e un dato, forse, è significativo: due pratiche su tre richiedono integrazioni o sono sbagliate e, tra l’altro, essendo passato tanto tempo, c’è chi riceve il nulla osta, ma non ne ha più bisogno, ha cambiato indirizzo, condizione, non risponde neppure al telefono. I numeri: 1.500 pratiche avviate a lavorazione, 134 hanno ricevuto il nulla osta e ben 285 sono sospese perché hanno bisogno di integrazione o di correzione. In totale: su 1.500 pratiche richiamate dalle domande giacenti, 419 sono già state trattate, ma si prevedono mesi e mesi di lavoro, verifiche, controlli, richieste e risposte prima di spegnere la macchina attivata un anno e mezzo fa. Salvo nuove disposizioni che allargano gli ingressi e sembra molto difficile che siano emanate, complessivamente, su 8.000 che hanno fatto domanda da Como, 2.920 avranno il nulla osta, ma questo significa che in 5.000 circa non saranno regolarizzati. È un termine improprio, poiché nessuno dovrebbe essere qui in attesa di emersione, ma chiunque sa che è impossibile l’assunzione di uno sconosciuto dall’altre parte del mondo e la prospettiva è una sola: chi non ottiene il nulla osta, rischia l’espulsione, con sanzioni per i datori di lavoro.
In parallelo, sono aperte le pratiche per gli ingressi stagionali, acceleratore schiacciato perché la stagione è in corso: sono 20, un numero elevato rispetto all’anno scorso, in cui erano tre e si tratta, in prevalenza, di assunzioni di addetti ai servizi di ristorazione ed alberghieri.
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