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Giovedì 04 Giugno 2009
Barriere antirumore a Casate
Soffre ancora il bilancio Csu
Anche a Sagnino l’Arpa obbliga ad intervenire a difesa dei residenti
Lo stadio del ghiaccio di Casate, dopo che l’Arpa aveva confermato il superamento della soglia di decibel prevista dalla legge, era stato chiuso il 19 aprile scorso, con due settimane d’anticipo rispetto alle previsioni. E, in autunno, potrà riaprire i battenti soltanto se lungo la parete est verrà posizionata una barriera fonoassorbente. La conferma è arrivata ieri dall’assessore comunale allo sport, Francesco Cattaneo: «Il documento dell’Arpa parla chiaro, entro settembre sarà necessario installare il sistema antirumore». Situazione per certi versi simile a Sagnino, dove le novità sono già state introdotte: «Abbiamo dovuto anticipare alle 22 la chiusura del campo da calcio, per le lamentele di alcuni residenti - ha spiegato il presidente di Como Servizi Urbani, Mariano Montini - In questo modo, però, perdiamo circa il 15% dell’utenza». Ulteriori sofferenze in vista, insomma, per la società, che ha presentato un bilancio 2008 in attivo grazie alla gestione di parcheggi e autosili, mentre gli impianti sportivi hanno chiuso con il segno meno: «Bisogna calcolare gli investimenti fatti di recente - ha puntualizzato Montini - Per sistemare la piscina di Casate, ad esempio, abbiamo speso 50mila euro nell’ultimo anno e 350mila nei due anni precedenti. L’unico modo per bilanciare entrate e uscite è differenziare le attività, come già si è iniziato a fare. Le voci di spesa più alte - ha proseguito - sono quelle per l’energia, le manutenzioni e il personale, basti pensare che la domenica sono in servizio 10-12 persone a Casate. Le tariffe? Oltre una certa soglia, non possono salire». L’aumento, peraltro, quest’anno è scattato: l’ingresso alle piscine costa 5,50 euro per l’intera giornata (erano 4,10) mentre è rimasto a quota 3 euro il biglietto per i bambini fino a 12 anni. «I prezzi si mantengono popolari», ha commentato il sindaco Stefano Bruni. Secondo l’assessore Fulvio Caradonna la struttura «può fare concorrenza a quelle svizzere».
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