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Martedì 30 Giugno 2009
Bruni indica tre vie per salvare la Ticosa
<E per la bonifica ci vorranno sei mesi>
<Acquistarne una parte, triplicare gli spazi a hotel, aprire a Nessi & Majocchi e Carboncini>
Eppure il progetto di riqualificazione del quartiere Ticosa non deve fare i conti solo con il nodo bonifica. A mettere a rischio l’intero progetto c’è la possibilità che Multi abbandoni l’operazione a causa di difficoltà legate alla crisi economica. Lo aveva già affermato il sindaco negli scorsi giorni. Ieri lo ha ribadito nella riunione di maggioranza. E allora cosa fare per convincere Multi a non scappare via? Il primo cittadino ha elencato tre ipotetiche strade da prendere in considerazione. La prima: Multi potrebbe cercare l’appoggio di operatori privati locali che curino la parte residenziale del progetto. Quali operatori? Il sindaco ha ipotizzato (a titolo di esempio) le imprese comasche “Nessi & Maiocchi” e “Carboncini”.
Seconda possibilità: il Comune potrebbe pensare di acquistare spazi destinati al pubblico di superficie maggiore a quella prevista. Soluzione, questa, già ventilata da Bruni venerdì scorso: anziché acquisire 1.500 metri quadrati l’amministrazione potrebbe comprarne 5mila, così da collocarvi gli uffici dopo avere abbattuto l’ala moderna di Palazzo Cernezzi che si affaccia su via Sauro.
C’è infine una terza soluzione per rendere il progetto economicamente più vantaggioso per Multi, così da convincerla a non abbandonare l’operazione: aumentare le superfici destinate al terziario. L’albergo, la cui superficie al momento è prevista di mille metri quadrati potrebbe diventare di 3mila metri quadrati.
Dario Alemanno
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