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Martedì 21 Luglio 2009
"Km d'oro", la società civile:
«Non c’è più etica in politica»
Spallino e Pigni: «Così si allontana la gente». Pacia e Lanni: «Si dimetta». Bufera sul vicesindaco accusato di avere presentato duplici rimborsi per le spese chilometriche sostenute in vesti istituzionali
L’ex sindaco Antonio Spallino, avvocato, commenta: «Che cosa c’è da meravigliarsi? Io non mi stupisco più di nulla. Se di fronte a una situazione del genere si resta immobili, significa che ci si ritiene a posto dal punto di vista etico, probabilmente ne sono tutti convinti. Cosa avrei fatto al posto di Bruni? Avrei invitato l’assessore ad autosospendersi, mi sembra la cosa più semplice e più giusta, dovrebbe essere automatico, direi quasi banale. L’etica nella cosa pubblica - prosegue Spallino - non c’è più, non appena venni nominato assessore io lasciai i tre consigli d’amministrazione in cui sedevo, mentre oggi leggiamo che molti amministratori comaschi fanno parte di società immobiliari…». Sulla stessa linea l’ex sindaco e parlamentare Renzo Pigni: «Nel 1953 ero il parlamentare più giovane in assoluto e i “vecchi” mi ricordavano sempre che, se la politica non ha un’etica, diventa un’altra cosa. Ecco, oggi ci siamo arrivati: la politica è in crisi, la gente si allontana dalle istituzioni. Di fronte a una vicenda come quella che registriamo a Como in questi giorni, ai miei tempi ci si sarebbe dimessi subito o almeno autosospesi. Se l’assessore non lo fa, dev’essere il sindaco a muoversi». Difende Bruni, invece, l’ex sindaco Alberto Botta: «Finché la posizione di Cattaneo non è definita formalmente, il primo cittadino può anche non procedere – afferma un po’ a sorpresa (è in cima all’elenco dei nemici di Bruni, ndr) – Il comportamento di Bruni non mi pare scandaloso, non vedo grossi errori. Piuttosto, sarebbe stata preferibile un’autosospensione da parte dello stesso assessore coinvolto nella vicenda dei rimborsi chilometrici».
Sul tema intervengono anche alcuni avvocati comaschi: «È una questione di opportunità, più che di legalità – commenta Ernesto Lanni – Il sindaco non dovrebbe attendere, non è certo la scelta migliore né per lui né per la città. Il patteggiamento non è un accertamento di responsabilità, ma viene considerato una sentenza di condanna a tutti gli effetti, pertanto l’assessore dovrebbe fare un passo indietro adesso e dimettersi, oppure dovrebbe intervenire il sindaco». Per l’avvocato Enzo Pacia «l’assessore Cattaneo ha fatto bene ad annunciare le dimissioni in attesa che il patteggiamento venga accolto. Il sindaco? Il discorso cambia, possiamo dire che ognuno risponde in base alla propria coscienza e arriva a conclusioni diverse».
Mi. Sa.
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