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Giovedì 23 Luglio 2009
Paratie, senza casco dentro il cantiere?
Oscurate le finestre, ma solo poche ore
Blitz della ditta Sacaim dopo il reportage de La Provincia. L'assessore Caradonna: «Nulla in contrario». Bruni poi le fa riaprire
Ieri mattina, l’assessore alle Grandi opere Fulvio Caradonna ha annunciato: «Il cantiere delle paratie sarà oscurato». Detto, fatto. Nel pomeriggio, le finestre della recinzione in legno che delimita l’area dei lavori del lungolago sono state coperte. Per i passanti non è stato più possibile guardare nel cantiere. Ma solo per qualche ora. Prima di sera, le coperture sono state tolte.
Si è trattato della reazione della Sacaim, la ditta che sta eseguendo i lavori, al reportage apparso ieri su «La Provincia»: in alcune foto si vedono due uomini al lavoro sul cantiere, senza caschetto, a pochi passi da un carico pendente. Uno tocca con una mano il carico mentre viene calato dall’alto.
Secondo quanto comunicato dall’ufficio stampa di Palazzo Cernezzi, il sindaco è intervenuto per chiedere alla Sacaim di non oscurare i vetri. In una lettera, il primo cittadino ha espresso solidarietà alla Sacaim. A proposito delle foto apparse sul giornale, Bruni ha parlato di un «odioso uso strumentale che un quotidiano locale ha fatto delle immagini “catturate” attraverso le citate finestre».
Quelle finestre erano state volute proprio per consentire a tutti i comaschi e ai turisti a passeggio sul lago di rendersi conto con i propri occhi dello stato di avanzamento dei lavori. Ma, dopo il servizio pubblicato ieri, sono state oscurate. Caradonna ha tenuto a precisare che «è stato fotografato un geometra in una zona protetta in cui poteva stare senza caschetto. Il fatto che fosse a capo scoperto non significa davvero nulla. Sulla base della mia esperienza, posso dire che questo cantiere è, anche per la serietà dell’azienda che lo gestisce, uno dei più sicuri tra quelli che in questi anni ho avuto modo di osservare da vicino». L’assessore ha poi aggiunto: «Se soltanto avessero voluto, avrebbero potuto chiudere tutto precludendo la visuale sul cantiere, come del resto accade praticamente ovunque». Ed ecco che ieri le finestre sono state oscurate. Ovviamente, con l’avallo dell’assessore Caradonna: «La Sacaim mi ha chiesto di procedere in tale senso e io non ho avuto nulla in contrario. Credo che non spetti alla stampa sostituirsi agli ispettori dell’Asl».
Il sindaco, dopo avere visto i vetri oscurati, è intervenuto scrivendo alla Sacaim. L’ufficio stampa di Palazzo Cernezzi ha diffuso il testo della missiva di Bruni alla impresa di Venezia: «Egregio geometra Maggio, ho notato che oggi avete provveduto a oscurare le finestre posizionate sulla palizzata del cantiere per la realizzazione del nuovo lungolago. Comprendo che tale decisione sia conseguente all’odioso uso strumentale che un quotidiano locale ha fatto delle immagini “catturate” attraverso le citate finestre. Debbo però esprimere la mia assoluta non condivisione di tale scelta che impedisce ai cittadini comaschi la vista di uno spettacolare panorama e di un cantiere sempre additato come esempio di tecnologia applicata. Consapevole che non possa essere per voi un obbligo, le chiedo, d’accordo con l’assessore Caradonna, la riapertura immediata delle finestre sempre tanto apprezzate dei miei cittadini».
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