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Martedì 08 Settembre 2009
Max Mara apre un megastore
Nuove vetrine in via V. Emanuele
Oltre 100 anni di storia comasca se ne vanno. Avanza in città il colosso Max Mara fashion Group. Nella centralissima via Vittorio Emanuele, aprirà un nuovo megastore all’inizio dell’anno. Si parla di una cifra di 13 milioni di euro, per l’acquisto del palazzo
Di fatto, sono costretti a chiudere i battenti, per far posto al nuovo maxi negozio tre storici negozi del centro: al 30 settembre chiude definitivamente la saracinesca il negozio di abbigliamento per bambini Rosaspina, attivo dal 1933; la libreria Capriotti ha già abbassato le saracinesche a gennaio ed entro la fine dell’anno ad abbandonare il campo, dopo trent’anni d’attività , toccherà alla "Boutique Diana", nota per gli imperdibili abiti in seta pura, simbolo della tradizione serica lariana, che hanno fatto sognare la clientela americana. «È un dispiacere incredibile - racconta Diana Penna - non solo per la chiusura di un attività che è stata la mia vita, ma anche per la perdita di tante affezionate clienti e per il modo in cui siamo stati costretti a chiudere. Eravamo disponibili all’acquisto ma non c’è stato nulla da fare. Ci siamo dovuti accontentare di una buona uscita di cui non siamo soddisfatti».
Intanto, per smaltire le scorte di magazzino, con la stretta al cuore, Diana Penna è costretta a ribassare i prezzi anche del 300%. Completi, in pura seta dal valore di 600 euro, sono ora in vendita a 50. Non è escluso che qualcuno decida di riaprire a sorpresa, ma l’atteggiamento dei commercianti è più di resa. E avanzano, ora, i ricordi: «Come posso, dopo 70 anni, di attività, non dimenticare Adenauer - racconta Tonino Grasso, insieme a Maria Proserpio, titolare del negozio Rosaspina - erano gli anni 60. Eravamo ancora una cappelleria. Adenauer veniva ad acquistare personalmente i suoi cappelli. Lo racconto con orgoglio. E poi che mance ricevevamo! Anche mille lire a volte». In seguito, nel 1964, l’attività si è trasformata in abbigliamento per bambini. «C’è un aneddoto simpatico su Kim Novak - continua Tonino, con il sorriso sulla bocca - è entrata nel negozio, per curiosare. Qualcuno, però, in quel momento ha aperto un ombrello all’interno e lei, superstiziosa com’era, è scappata via correndo».
Nei piani sovrastanti del palazzo di via Vittorio Emanuele, dove il signor Tonino aveva anche l’abitazione, hanno già preso il via le opere di ristrutturazione. Evidentemente, per i grandi gruppi distributivi, la città di Como continua a rivelarsi una piazza importante, soprattutto per il target medio-alto. E questo spiega l’investimento milionario del colosso Max Mara.
Amalia Barbara Di Bartolo
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