Ticosa, il segreto di Bruni
Il Pd: "Forse ha paura"

 Mario Lucini (Pd), presidente della commissione Urbanistica di Palazzo Cernezzi, contesta la decisione del sindaco Stefano Bruni di porre sotto segreto la lettera che Multi Development (società che ha vinto la gara per i lavori sull’ex Ticosa) ha recapitato il 22 settembre al Comune di Como

COMO «Forse l’amministrazione ha paura di fare circolare determinate notizie». Mario Lucini (Pd), presidente della commissione Urbanistica di Palazzo Cernezzi, contesta la decisione del sindaco Stefano Bruni di porre sotto segreto la lettera che Multi Development (società che ha vinto la gara per i lavori sull’ex Ticosa) ha recapitato il 22 settembre al Comune di Como. In quella lettera è praticamente racchiuso il destino dell’area della vecchia tintostamperia, ma i comaschi per il momento non possono essere messi al corrente neanche del più piccolo dettaglio. In quelle cinque pagine è scritto, nero su bianco, lo scenario plausibile. E qui scatta il dubbio. Cosa c’è di così tanto delicato da non potere essere reso noto per un mese?
Per segretare la lettera, Bruni si è appellato all’articolo 17, comma 2, del Regolamento sull’accesso agli atti approvato dal consiglio, ma Lucini non è per niente sicuro che tale norma possa essere estesa anche alla lettera di Multi. Il comma 2  recita: «L’esclusione temporanea è altresì disposta, ove sia necessario assicurare una temporanea tutela agli interessi di cui all’art. 24, comma 2, della Legge n.241/90, o per salvaguardare esigenze di riservatezza dell’amministrazione, specie nella fase preparatoria dei provvedimenti». Successivamente, però, il comma 5 elenca i tipi di atti che possono essere temporaneamente resi inaccessibili, e riguardano quelli relativi all’ambito «delle procedure di affidamento degli appalti e delle concessioni», o delle «procedure per l’assunzione del personale», o ancora nell’ambito «del procedimento per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari, e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti, i documenti prodotti da terzi, fino alla data di esecutività dei provvedimenti concessori».
«Nelle tipologie di atti elencati dall’articolo 17 del regolamento richiamato dal sindaco - commenta Lucini - non mi sembra proprio di trovare qualcosa di assimilabile alla lettera raccomandata inviata da Multi. Quindi, esigiamo motivazioni più precise. Questa faccenda della lettera segreta appare come l’ennesima dimostrazione di debolezza di questa amministrazione». Anche ieri, il direttore generale Nunzio Fabiano ha affermato che «il contenuto della lettera non può per adesso essere reso noto».

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