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Martedì 29 Settembre 2009
Influenza suina, pagano le famiglie
La scuola chiede soldi per il sapone
Scuole al verde e prevenzione dell’influenza a carico dei genitori. Accade all’istituto comprensivo di Como-Prestino dove è stato richiesto ai genitori un contributo volontario di nove euro in più rispetto all’anno scorso
COMO Scuole al verde e prevenzione dell’influenza a carico dei genitori. Accade all’istituto comprensivo di Como-Prestino dove è stato richiesto ai genitori un contributo volontario di nove euro in più rispetto all’anno scorso. «Anche se ci rendiamo conto - dice il preside Emanuele Clerici - che, per il reddito di alcune famiglie, non è un anno dei più favorevoli, abbiamo deciso un seppur minimo aumento, da 5 a 14 euro, per garantire alla scuola un costante approvvigionamento di sapone e disinfettanti in rispetto delle norme ministeriali di prevenzione del virus A/H1N1».
Regole che, proprio in questi giorni, il ministero ha comunicato a scuole e uffici scolastici per prevenire il contagio e la diffusione della malattia: come lavarsi spesso le mani, usare fazzoletti e asciugamani usa e getta, disinfettare i banchi. Una preoccupazione, quella del contagio, che, a Prestino, sacrificherà non solo il risparmio ma anche la difesa dell’ambiente. «A questo proposito - sottolinea Clerici - stiamo ripensando l’iniziativa dello scorso anno dell’utilizzo dell’asciugamano individuale: troppo grande sarebbe infatti il rischio di mancanza di igiene e di un utilizzo, soprattutto da parte degli alunni delle elementari, della salvietta di un altro alunno appesa nel corridoio: perciò, attualmente, sono da preferire le salviettine di carta monouso». Anche se, secondo Clerici, tutto ciò non basta ad eliminare i rischi: «Troppe volte - sottolinea - le famiglie, che non possono tenere i figli a casa, mandano a scuola alunni ancora malati: un problema causato dal fatto che non venga richiesto certificato medico». Situazione complicata anche all’istituto di Como-Lago dove mancano ancora sapone, salviette e disinfettanti che la scuola non può permettersi non avendo ancora ricevuto nemmeno i finanziamenti per il pagamento delle ore aggiuntive del personale. Attenzione senza nessun allarme invece nelle altre scuole per un virus che, per il momento, non si è dimostrato più pericoloso di tante altre influenze stagionali. Unico falso allarme al liceo «Ciceri» dove una forte febbre di una studentessa di prima aveva fatto pensare all’influenza suina: il tutto smentito dal preside Nicola d’Antonio che conferma che la scuola sta svolgendo le procedure di prevenzione indicate dal ministero. «Nessun allarme - conferma il preside Bruno Saladino dal vicino liceo Volta - ma attenzione al protocollo e buonsenso». Sulla stessa linea anche la preside del «Caio» Magda Zanon: «Per ora non c’è motivo di preoccupazione. Stiamo seguendo le direttive del ministero e siamo in contatto con la direzione provinciale e l’Asl per segnalare eventuali casi sospetti».
Matteo Borghi
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