Iscritti allo stesso liceo, anzi no
Beffa per due fratelli al Giovio

Divisi tra via Paoli e via Mascherpa. La madre: «Da casa nostra non
ci sono mezzi pubblici, un’impresa portarli a scuola»

Due figli che, finalmente, frequentano lo stesso istituto: la mamma pensava di non essere più costretta a doppi salti mortali per portare a scuola entrambi. Non aveva considerato, però, un particolare: la scuola è il «Giovio», dove da quattro anni le aule non bastano a contenere gli alunni e, di conseguenza, dieci classi vengono mandate, a rotazione, nella succursale del Setificio in via Mascherpa. Un meccanismo, quello della rotazione, studiato per non privare nessuno delle opportunità offerte dalla sede centrale di via Paoli, ma che per la signora si è rivelato una beffa incredibile: i suoi ragazzi frequentano a giorni alterni, ma diversi, le due sedi. Così per lei le corse non sono finite. Semmai, raddoppiate.
«La divisione degli alunni del Giovio su due sedi mi ha creato più che qualche difficoltà», dice Laura Suzzi. «Quando mia figlia - continua - ha deciso di iscriversi al Giovio come il fratello maggiore mi sono sentita sollevata perché avrei potuto portarli e andarli a prendere nello stesso istituto, cosa che, alla loro età, sono ancora costretta a fare dato che abitiamo in una zona non servita dai mezzi pubblici. Il che mi avrebbe facilitata non poco tenendo conto del fatto che già devo andare a prendere mio figlio minore alle elementari del collegio Santa Chiara, poco distante da via Paoli». Una soddisfazione destinata a rimanere di breve durata: «All’inizio della scuola - continua - ho scoperto che i due ragazzi, che peraltro seguono lo stesso indirizzo, sono stati collocati in due sedi diverse, alternativamente, per tre giorni alla settimana su sei. Il che mi costringe, ogni giorno, a spostarmi fra le sedi facendomi perdere circa tre quarti d’ora per portarli e andarli a prendere. Solo il fatto di avere un lavoro autonomo me lo permette anche se a caro prezzo, dato che, regolarmente, devo recuperare alla sera quello che non ho potuto fare al mattino».

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