In 200 alla manifestazione bis:
«Di Bruni ci piace solo Carlà»

Adesione più ridotta rispetto a domenica scorsa ai giardini a lago. Magliette, volantini e striscioni tra ironia e sarcasmo contro il sindaco e il muro delle paratie

Ci sono le sgargianti magliette con la scritta «Bruni va a ca'» sul petto e «Abbattiamo il muro» sulla schiena, diventate uno dei simboli della protesta contro il muro sul lungolago. Vanno a ruba. C'è lo striscione dei giovani del Pd, uno slogan tracciato con lo spray blu su un lenzuolo: «Voi fate i danni… e io pago!». E spuntano un po' ovunque piccoli manifesti che strappano un sorriso a tutti i presenti, giocando sull'omonimia tra il sindaco e la splendida moglie del premier francese Sarkozy: «Di Bruni ci piace solo Carla». Non è mancata la goliardia durante la manifestazione andata in scena ieri pomeriggio ai giardini a lago e organizzata per dire ancora una volta «no» al muro che è stato costruito a pochi metri di distanza e che impedisce la vista del lago. L'iniziativa è stata promossa da una miriade di sigle, tra associazioni e partiti, anche se – per una precisa scelta degli organizzatori – bandiere e simboli politici sono stati banditi. Al presidio hanno preso parte circa 200 persone e in molti hanno accettato l'invito dei promotori a prendere brevemente la parola, improvvisando un comizio. Il record degli applausi è stato fatto segnare dal signor Massimo, che ha detto: «Ho votato Bruni, ma ora mi rendo conto di aver commesso un errore. Spero che anche il sindaco abbia compreso la portata di quello che è successo e provi vergogna».

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