Si indaga su nuovi reati
La Procura alza il tiro sul muro

Nuove ipotesi di reato nel fascicolo aperto sul caso del muro sul lungolago. All’edificazione abusiva e al danno ambientale, si aggiungono un’ipotesi di violazione del decreto legislativo del 2006 (norme in materia di tutela ambientale) e, soprattutto, la violazione dell’articolo 734 del codice penale. Il reato è quello di «distruzione o deturpamento di bellezze naturali», punito con ammende che variano da 1032 a 6197 euro. Il fascicolo rimane iscritto contro ignoti - in altre parole non ci sono indagati - ma è evidente che l’allargamento dello spettro di reati ipotizzati conferma una forte attenzione da parte della procura cittadina. Non solo: il pm Simone Pizzotti, specializzato in materia di tutela ambientale, avrebbe anche già assegnato incarichi di consulenza a più di uno specialista, chiamato a eseguire nuovi sopralluoghi in aggiunta a quelli già svolti nei giorni scorsi dal personale del Corpo forestale dello Stato. Il cantiere, per il momento, resta "libero", nel senso che in mancanza di provvedimenti restrittivi (per esempio un sequestro) i lavori possono proseguire. Tecnici e operai della veneta Sacaim hanno continuato, in questi giorni, a lavorare a ritmo serrato, anche se nessuno ha più toccato il muro.

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