Le altezze del muro e le quote
sotto la lente di Villa Saporiti

«Un procedimento di verifica teso ad accertare la conformità delle opere in fase di realizzazione rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate con l'invito a produrre un rilievo planimetrico ed altimetrico quotato». È questo quanto ha richiesto lo scorso 28 settembre l'amministrazione provinciale al Comune di Como

COMO «Un procedimento di verifica teso ad accertare la conformità delle opere in fase di realizzazione rispetto alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate con l'invito a produrre un rilievo planimetrico ed altimetrico quotato».
È questo quanto ha richiesto lo scorso 28 settembre l'amministrazione provinciale al Comune di Como. Andando oltre la dicitura tecnica, significa che il dirigente di Villa Saporiti Giuseppe Cosenza ha chiesto al Comune di verificare le altezze e le quote del cantiere delle paratie (in pratica le altezze del muro) rispetto al progetto autorizzato. Questo per chiarire se ci sono o meno errori. Da quanto si apprende Palazzo Cernezzi non ha ancora inviato alcun rilievo in via Borgovico. La procedura prevede che il Comune spedisca gli esiti dettagliati dei rilievi alla Provincia che, a sua volta, effettuerà le verifiche. Qualora ci fossero anomalie i guai (anche con risvolti penali) sarebbero pesanti.
Il "giallo" delle quote era emerso anche a Palazzo Cernezzi, dove circa quindici giorni fa il presidente della commissione Urbanistica Mario Lucini aveva chiesto al presidente del consiglio Mario Pastore di far riverificare le quote poiché, secondo lui, ci sarebbero delle anomalie riconducibili al progetto originario. Anche nella prima giunta dopo l'esplosione del caso muro era stato concordato che si sarebbe fatta una verifica delle quote. Ad oggi, però, non è stato comunicato alcun esito nemmeno in consiglio comunale al consigliere Lucini.
Nel frattempo sia in Comune sia in Provincia stanno passando al setaccio il progetto del muro, quello del 1998 (poi rivisto nel 2003 e, poi interessato dall'ormai famosa "variante Viola" mai approvata che ha previsto l'aumento del muro negli ultimi 70 metri) per apportare tutte le modifiche che consentiranno di eliminare tutte le parti in muratura. Dal Pirellone hanno infatti previsto che tra una settimana ci sarà un vertice a Milano in cui discutere come correre ai ripari. Da chiarire oltre agli aspetti progettuali (paratie mobili, a ventola o manuali, arredo urbano, altre porzioni in muratura) ci sono anche quelli strettamente legali. Abbattere completamente la muraglia significa infatti una modifica sostanziale del progetto del 1998 che prevedeva una serie di muri (anche se non era mai emerso il loro reale impatto sulla vista del lago) e va chiarito sotto il profilo amministrativo se sia sufficiente una variante (le modifiche dovrebbero però essere contenute nel 5%) oppure se servano altre strade autorizzative. Sono anche in corso le stime sulla spesa necessaria per la revisione del progetto e si parla di circa un milione e mezzo di euro (l'abbattimento del solo muro è invece quantificabile in poche migliaia di euro).
Gisella Roncoroni

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